
Fisco 2024, 3 miliardi da invio di avvisi bonari. La strategia dell'Agenzia delle Entrate
Secondo la convenzione triennale firmata tra il governo e l’ente di riscossione, il potenziamento delle lettere di “compliance” a cittadini e imprese servirà a ridurre le lungaggini causate dagli accertamenti sanzionatori. Tra gli obiettivi per il prossimo anno spicca inoltre il superamento della soglia dei 4 milioni di contribuenti che si avvarranno della dichiarazione dei redditi precompilata. Il direttore delle Entrate Ernesto Maria Ruffini: “Via ai controlli incrociati sull'evasione fiscale”

La riforma fiscale parte innanzitutto dal metodo di riscossione. La convenzione firmata dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo e dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini ha definito le linee guida per rendere nei prossimi tre anni il Fisco più efficiente. Ecco su quali aspetti l’ente punterà maggiormente sul fronte del recupero dei tributi
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Secondo Ruffini, alla base del nuovo approccio c'è l’idea di un Fisco che nei confronti dei contribuenti non sia “amico” ma interlocutore “equo”. Da qui la necessità di intervenire da un lato sull’autonomia per la dichiarazione dei redditi, dall’altro su tempi e forme della comunicazione per contrastare l’evasione
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Nei piani dell’Agenzia delle Entrate nei prossimi anni fioccheranno 3 milioni di avvisi bonari, lettere che il Fisco invia a cittadini e imprese per informarli di errori nelle dichiarazioni inviate e per invitarli a mettersi in regola prima che scatti l’accertamento con le relative sanzioni
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Dai soli avvisi bonari il Fisco calcola di incassare 6 miliardi di euro in un biennio ad un ritmo di 3 all’anno. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha fissato l’asticella di 2,4 milioni di lettere da inviare e un recupero di 2,4 miliardi di euro annuo

La convenzione siglata tra governo e Agenzia delle Entrate punta a superare i controlli a tappeto concentrandosi sulle operazioni dove maggiore è il rischio di evasione come, per esempio, lo sconto in fattura dei crediti derivanti dai bonus edilizi. In questo caso l’obiettivo è di intervenire su 1,2 miliardi nel 2024 e 1,4 miliardi nel 2025

L’incentivazione si conferma uno strumento di primo piano a disposizione dell’Agenzia delle Entrate. All’adempimento spontaneo sono stati riservati 16 milioni di euro del monte degli incentivi, pari al 20% del totale, contro i poco più di 17 milioni del contrasto all’evasione con i vecchi strumenti

Nel rispondere a chi critica gli interventi come “pizzo di Stato” il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha affermato: “Oltre l'80% del totale dell'evasione riguarda chi non presenta la dichiarazione dei redditi o la presenta in modo infedele; meno del 20% la cosiddetta evasione da versamento, cioè di chi presenta la dichiarazione, ma poi non salda quanto deve"

La lotta all’evasione fiscale passerà sempre più attraverso i controlli incrociati delle Entrate con altri enti come l’anagrafe finanziaria dove è custodito l’Archivio dei conti correnti. “L’archivio è una risorsa fondamentale perché consente di intercettare, ad esempio, i soggetti con residenza fittizia all'estero ma che hanno conti correnti nel nostro Paese”, spiega Ruffini
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