
Salario minimo, l'analisi del Cnel sul "lavoro povero": metà dei contratti da rinnovare
Il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro ha presentato alla Camera un’analisi sulle occupazioni con retribuzioni basse. Il Cnel sottolinea che oltre il 50% dei dipendenti ha contratti scaduti da oltre 2 anni

Troppo lavoro nero, precario e part-time, oltre il 50% dei dipendenti con contratti scaduti da oltre 2 anni e un'inflazione galoppante che erode il potere d’acquisto. Questi i principali risultati di una relazione del Cnel, presentata alla Camera il mese scorso, per capire l'approccio dell'organizzazione, dove sono depositati i contratti nazionali, e contenente un’analisi sul "lavoro povero"
Cos'è il Cnel
Secondo il Cnel, la produttività che non cresce da 20 anni e il fisco che infierisce sulle buste paga sono i nodi da sciogliere per affrontare la questione salariale. Il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro è la sede prospettata dal governo per studiare un intervento condiviso sul salario minimo
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economiaIl Cnel, nella sua relazione, sottolinea che la quasi totalità dei contratti si trova già al di sopra della soglia di 7-9 euro, prevista come minimo legale dai recenti disegni di legge. La contrattazione collettiva, con l'eccezione di alcune basse qualifiche e di limitati settori, è ritenuta in grado di garantire salari adeguati, mentre i problemi si concentrerebbero dove i contratti collettivi non sono applicati o non sono applicati correttamente
Salario minimo, le 8 proposte del Cnel
"I lavoratori a bassa retribuzione annua sono prevalentemente lavoratori non-standard", si legge nella memoria, che sono quasi 5 milioni di persone nel 2022, secondo i dati Istat, più di quanti beneficerebbero del salario minimo legale a 9 euro (stimati in 3 milioni)
Salario minimo, Meloni: “Proposta condivisa prima della legge di Bilancio”
In molti casi, per la discontinuità nei contratti di lavoro o l'impiego a tempo parziale, non raggiungono una retribuzione annua adeguata nonostante abbiano un salario orario sopra i 9 euro

I diversi fattori - secondo il Cnel - dovrebbero essere affrontati per trovare risposte alla questione salariale che non può essere ricondotta solo al dibattito sull'introduzione di un salario minimo legale

L'intervento dovrebbe partire, in particolare, dalla riforma fiscale e della contrattazione nazionale. La situazione attuale è quella di una proliferazione di contratti. Sono 975 quelli in vigore nel settore privato al 31 maggio 2023

Solo terziario, distribuzione e servizi, ne contano 242, in uno degli ambiti più importanti con oltre un terzo dei lavoratori e retribuzioni minime spesso basse

Tra questi, ci sono i cosiddetti "contratti pirata" firmati da organizzazioni poco rappresentative e caratterizzati da bassi salari, ma restano comunque dominanti i contratti della galassia Cgil, Cisl e Uil che, sono poco più di un terzo dei contratti principali, ma coprono il 97% dei lavoratori

La strada proposta per promuovere la contrattazione di qualità passa dalla determinazione del trattamento economico di riferimento dei vari settori, sulla quale ha il Cnel ha già in corso alcune iniziative. A questo cantiere si dovrebbe associare "l'urgenza" di rilanciare la contrattazione di secondo livello e la connessione tra salari e andamento dell'impresa
Salario minimo, come funziona in Europa