
Airbnb in Italia, il Fisco chiede 500 milioni di tasse non pagate sugli affitti brevi
L’Agenzia delle Entrate contesta alla web company statunitense il mancato versamento delle imposte per una cifra record, seconda solo a quella chiesta a inizio anno al gruppo Meta. Alla base della procedura c'è una legge del 2017 che impone alle piattaforme web di agire come sostituti d’imposta trattenendo il 21% sugli affitti incassati dagli host non professionali da versare successivamente allo Stato

Per il colosso degli affitti Airbnb si aprono le porte di un nuovo contenzioso col Fisco italiano. L’Agenzia delle Entrate ha chiesto alla web company americana di sanare 500 milioni di euro di tasse non versate. Ecco quale potrebbe essere l'impatto per gli host che operano nella Penisola
Case vacanze in Italia, i prezzi d’affitto nelle località turistiche: Sardegna la più cara
LEADER MONDIALE - Nata nel 2008 dall’idea di tre ventenni - Brian Chesky, Joe Gebbia e Nathan Blecharczyk - la web company nel 2022 ha registrato un giro d’affari da 8,4 miliardi di dollari, +40% rispetto all’anno precedente, imponendosi nel mercato mondiale degli affitti brevi
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
IL FATTURATO - Anche per la consociata Airbnb Italy, che conta 25 dipendenti, il 2022 è stato un anno di forte crescita con un incremento del fatturato salito a 21,5 milioni e un utile netto a 3 milioni di euro. Al Fisco italiano risulta versato 1 milione ma la sede di riferimento delle attività è Dublino, in Irlanda, dove per i colossi del web è in vigore un regime fiscale più favorevole
Airbnb fa causa a New York per le restrizioni sugli affitti brevi
LA LEGGE DEL 2017 - Alla base della mossa da parte dell’Agenzia delle Entrate rientra l’applicazione di una legge del 2017 che impone alle piattaforme web di agire da sostituti d’imposta trattenendo il 21% degli affitti incassati dagli host e da versare al Fisco
GUARDA IL VIDEO: Airbnb, il Fisco chiede 500 milioni di tasse non pagate
GLI HOST NON PROFESSIONALI - La normativa si applica sugli host non professionali, soggetti che non fanno dell’attività con Airbnb la loro principale fonte di reddito. Al contrario gli host professionali sono tenuti a versare direttamente allo Stato la ritenuta d'acconto che equivale alla cedolare secca del 21% oppure all'aliquota marginale Irpef del proprietario

IL CONTENZIOSO - Sulla tassabilità degli host non professionali Airbnb ha intentato causa all’Italia ma dopo varie sentenze anche la Corte di giustizia Ue ha dato ragione allo Stato sostenendo che può chiedere alle piattaforme di raccogliere informazioni e dati sulle locazioni effettuate e soprattutto di applicare la ritenuta alla fonte prevista dal regime fiscale nazionale

IL RAPPRESENTANTE FISCALE - La Corte del Lussemburgo ha invece dato ragione a Airbnb sul fronte dell’obbligo di designare un rappresentante fiscale che svolga il ruolo di sostituto d’imposta sostenendo che la normativa italiana è in contrasto con il diritto europeo

LE INDAGINI - Oltre all'esito del contenzioso legale, l’Agenzia delle Entrate ha agito sulla base di indagini condotte sia dalla Guardia di finanza sia dalla Procura di Milano. Gli investigatori hanno scoperto host che, pur dichiarandosi nullatenenti, possedevano diversi appartamenti affittati sulla piattaforma senza pagare le tasse dovute

LA REGOLARIZZAZIONE - Al termine dell’interlocuzione con l’Agenzia delle Entrate, Airbnb potrà sanare la sua posizione col Fisco pagando il dovuto direttamente di tasca propria oppure rivalendosi sugli host col rischio però di innescare una raffica di ricorsi da parte degli stessi
Bed and breakfast in condominio, quali norme e obblighi osservare per chi vuole gestirlo
I GIGANTI DEL WEB E IL FISCO - Negli ultimi dieci anni il Fisco italiano ha incassato quasi 3 miliardi di euro dai giganti del web attivi su diversi settori, dalla finanza alla moda, dall’audiovisivo ai social. Realtà virtuali che avevano celato l’esistenza di una solida organizzazione evitando di pagare le imposte allo Stato trasferendo i guadagni all’estero
Airbnb e affitti brevi, arriva la stretta: tutte le novità