
Forum energie rinnovabili, l'Italia può attivare 130 gw sul medio periodo
Comunità energetiche rinnovabili, agrivoltaico, eolico offshore, revamping e repowering, pompaggi elettrici e reti elettriche: sono i 6 ambiti di sviluppo che possono accelerare il processo di transizione energetica secondo lo studio “Lo stato dell’arte delle rinnovabili in Italia” presentato questa mattina durante il primo Forum delle Energie Rinnovabili “Renewable Thinking”, ideato da CVA (Compagnia Valdostana delle Acque) in collaborazione con The European House - Ambrosetti

Comunità energetiche rinnovabili, agrivoltaico, eolico offshore, revamping e repowering, pompaggi elettrici e reti elettriche: sono questi i 6 ambiti di sviluppo che possono accelerare il processo di transizione energetica secondo lo studio “Lo stato dell’arte delle rinnovabili in Italia” realizzato The European House – Ambrosetti e presentato questa mattina durante il primo Forum delle Energie Rinnovabili “Renewable Thinking”, ideato da CVA (Compagnia Valdostana delle Acque) in collaborazione con The European House e con il patrocinio di Elettricità Futura
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La prima versione dell’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec) italiano ha rivisto al rialzo i target per le rinnovabili: +70 GW rispetto a oggi. La quota rinnovabili nel mix elettrico prevista dal Piano al 2030 è pari al 65%, 16 punti percentuali in meno rispetto al target indicato dalla Spagna e di 15 punti percentuali in meno della Germania
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Raggiungere i target previsti al 2030 richiederà investimenti compresi tra 74 e 90 miliardi di euro, con l’attivazione fino a 540mila nuovi occupati (nel settore elettrico e nella sua filiera industriale) e una riduzione delle emissioni fino a 270 milioni di ton CO2 nel periodo del Piano. Allo stesso tempo, le ricadute economiche attese sono importanti: si genererebbero benefici economici compresi tra 121 e 148 miliardi di euro nella sola generazione elettrica
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Per cogliere appieno i benefici delle rinnovabili, è però necessario sviluppare le filiere industriali green concentrando gli sforzi su 6 ambiti di sviluppo: Comunità energetiche rinnovabili (Cer), agrivoltaico, eolico offshore, revamping e repowering, pompaggi elettrici e reti elettriche. Per quanto riguarda le CER al 2030 è prevista potenza installata di oltre 7 GW
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Altro ambito su cui puntare è l’agrivoltaico (che prevede l'installazione di pannelli su terreni agricoli), con potenziali 23 GW al 2030; prospettive interessanti anche per l’eolico offshore, per il quale l’obiettivo di capacità installata al 2030 è 2,1 GW; fondamentali anche le operazioni di revamping e repowering, attraverso le quali si potrebbero ottenere circa 15 GW
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Importante, infine, lo sviluppo dei pompaggi idroelettrici e chimici di grande taglia (+80GWh), per favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili e delle reti elettriche con un incremento di +13% di domanda elettrica da gestione al 2030. Nel 2022 l’Italia ha installato 3,1 GW (rispetto a 1,1 GW nel periodo 2015-2021), di cui un terzo è legato al fotovoltaico di piccola taglia, che ha beneficiato del Superbonus
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Nei primi 5 mesi del 2023, invece, sono stati installati 2,1 GW di rinnovabili. Questo ritmo di installazione è però ancora inferiore a quello dei pari europei (sia per il fotovoltaico sia per l’eolico) ed è insufficiente a raggiungere i target previsti. Per essere in linea con gli obiettivi al 2030, l’Italia, infatti, dovrebbe installare 10 GW l’anno, aumentando di circa 3 volte quanto installato nel 2022

Secondo il Renewable Thinking Indicator, al 2022, l’Italia ha valorizzato solo il 30% dell’opportunità di sviluppo attivabile dalle rinnovabili nel breve-medio termine (circa 10 anni). Il Renewable Thinking Speedometer – che misura la velocità relativa delle regioni rispetto all’opportunità di sviluppo – rivela, inoltre, come il 60% della nuova potenza rinnovabile identificata nella Bozza di Decreto delle Aree Idonee sia localizzata nelle regioni che si stanno muovendo più lentamente della media italiana

Secondo gli indici elaborati dallo Studio, l’opportunità di sviluppo da rinnovabili attivabile nel breve-medio termine è circa di 130 GW, di cui il 50% concentrato nel Mezzogiorno. Al 2022, l’Italia ha una capacità installata da rinnovabili di 56,2 GW pari al 30% dell’opportunità di sviluppo presente sul territorio. Ne consegue che il progresso italiano è ancora troppo lento per i target richiesti
Eppure, in Italia ci sono 33 GW nelle ultime due fasi del processo di richiesta di connessione alla rete che possono essere rapidamente abilitati in 2/3 anni. Per concretizzare questa opportunità, è necessario intervenire a più livelli, a partire dal quadro regolatorio: accelerare i tempi autorizzativi e le procedure, accrescere la partecipazione alle aste, razionalizzare la definizione dei sistemi incentivanti, implementare i principali bandi legati alle rinnovabili e rideterminare la durata delle concessioni idroelettriche

“Come CVA, società 100% pubblica, abbiamo fortemente voluto e sostenuto la nascita del primo 'Forum delle Energie Rinnovabili' in Valle d'Aosta, la Regione che da sempre è leader nella produzione di energia rinnovabile in Italia", ha affermato Giuseppe Argirò, ad di CVA. "Solo operando con una logica di sistema sarà possibile affrontare temi di interesse condiviso per gli operatori ed il Paese, come il permitting, lo snellimento delle autorizzazioni e delle procedure ed il rinnovo delle concessioni idroelettriche”