Donna scomparsa a Prato, Pm: "Denisa rapita da connazionali, indagata madre"

Cronaca

Le indagini sulla scomparsa della donna nella notte tra il 15 e il 16 maggio 2025 starebbero puntando su un rapimento da parte un gruppo di romeni in collegamento con un avvocato

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La madre di Maria Denisa Adas, secondo quanto appreso, è indagata per false informazioni rese al pm, nell'ambito del sequestro della figlia 30enne, di origini romene, scomparsa a Prato la notte tra il 15 e 16 maggio. La donna è stata accompagnata nella notte da Prato a Roma ed ha assistito all'ispezione da parte dei carabinieri, di Prato e Firenze, nella sua abitazione romana. Gli inquirenti avrebbero tratto dall'ispezione degli elementi che sono ora al vaglio dei magistrati. 

 

Le ipotesi investigative hanno "delineato lo scenario in fase di verifica che la stessa sia stata sequestrata a Prato nella notte tra il 15 e il 16 maggio 2025, da un gruppo di romeni in collegamento con un professionista per punirla di un rifiuto. Al fine di verificare la fondatezza della stessa, quest'ufficio ha disposto un decreto di perquisizione, ispezione e sequestro nei confronti della madre della vittima, che è stata eseguita questa notte a Roma" dai carabinieri. Così la procura di Prato in una nota. Il professionista sarebbe un avvocato da quanto appreso.

Le indagini

La denuncia di scomparsa è stata fatta dalla madre a Roma il 16 maggio. Gli investigatori nella sua camera del residence a Prato hanno ritrovato parte del suo bagaglio e nel cortile della struttura c'era ancora posteggiata la sua 500. Della trentenne invece più nessuna traccia dalla tarda serata di giovedì scorso.. Denisa Maria Adas, di origine romena, è alta 1,55 metri, pesa circa 58 kg, ha occhi e capelli neri, e presenta due tatuaggi distintivi: in particolare uno su spalla e braccio destro. L'ultimo contatto risale alle 23 circa del 15 maggio, quando ha parlato con la madre. Da allora, entrambi i suoi telefoni risultano spenti, cosa che, come riferisce sempre la famiglia, non accadeva mai.

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La testimonianza choc


"È stata rapita e seviziata da romeni, le hanno rotto i denti. Lo ha ordinato un avvocato italiano, non accetta il rifiuto". È una testimonianza scioccante quella raccolta dalla Procura di Prato nell'ambito delle indagini sulla scomparsa di Maria Denisa Adas, la trentenne romena di cui si sono perse le tracce da una settimana. La giovane, escort di professione, residente a Roma, era arrivata nella città toscana da pochi giorni e alloggiava in un residence in via Ferrucci. Doveva poi spostarsi a Bologna, ma di lei non si è più saputo nulla dalla sera del 15 maggio.

A riferire le drammatiche parole sarebbe stata un'amica della vittima, ascoltata dagli inquirenti. La fonte, considerata attendibile, ha raccontato di essere stata informata direttamente dalla madre di Maria Denisa, Maria Cristina Paun, 49 anni, ora formalmente indagata per false informazioni al pubblico ministero, come ha reso noto tramite un comunicato il procuratore Luca Tescaroli che coordina le indagini dei carabinieri. Secondo la testimone, la mamma avrebbe nascosto deliberatamente alcuni dettagli cruciali, forse nel tentativo di mediare privatamente con l'uomo indicato come presunto responsabile del sequestro.

Al centro delle attenzioni investigative è finito un professionista italiano, presumibilmente un avvocato, descritto come un ex cliente ossessionato dalla ragazza romena. L'uomo, secondo la ricostruzione, avrebbe avuto contatti con la madre di Maria Denisa attraverso un numero alternativo, dettaglio che ha spinto i carabinieri a eseguire una perquisizione nell'abitazione della donna a Roma, nel quartiere Torpignattara, con l'obiettivo di sequestrare il cellulare utilizzato per le comunicazioni.


Sempre secondo quanto riferito dalla testimone, l'avvocato avrebbe contattato Maria Cristina Paun dicendole che la figlia è viva, ma che è trattenuta da un gruppo di connazionali romeni coinvolti in un giro di prostituzione a Roma. In cambio della liberazione, avrebbe proposto assistenza legale gratuita ai presunti sequestratori. Un racconto che, tuttavia, l'amica di Maria Denisa avrebbe in dubbio con gli investigatori: "Non so se questi romeni esistano davvero. Forse ha fatto tutto lui. È stato respinto e non lo accetta".

Le ultime tracce della trentenne romena sparita nel nulla risalgono alla sera di giovedì 15 maggio, quando avrebbe mandato un messaggio ad alcune colleghe escort per segnalare la presenza di un cliente molesto. L'uomo in questione è stato successivamente rintracciato e ha fornito un alibi. Intorno alle 23.30, Maria Denisa avrebbe avuto l'ultimo contatto telefonico con la madre. Da allora, il silenzio.


Il giorno dopo, insospettite dall'assenza di risposte, le amiche hanno iniziato a cercarla. Una di loro ha lanciato un appello anonimo su una piattaforma di messaggistica, parlando di una "situazione gravissima". In un bar della zona di via Ferrucci, vicino al residence dove Maria Denisa incontrava i clienti, una dipendente avrebbe riferito di aver sentito la trentenne parlare al telefono in romeno, con tono agitato, e di aver colto una frase agghiacciante: "Se vado da lui o mi vede, mi ammazza".

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