Pace Fiscale, cosa prevede la proposta di Salvini per un nuovo saldo e stralcio
Il ministro delle Infrastrutture e vicepremier ha spiegato che la sua idea riguarderà i debiti fino a 30mila euro per i quali si ricorrerà al meccanismo del “saldo e stralcio”. Cioè si pagherà una percentuale del debito con il fisco e la posizione debitoria scomparirà
Matteo Salvini non cede sulla pace fiscale e tira dritto con la sua nuova proposta: una sorta di saldo e stralcio per i debiti fino a 30mila euro. In pratica, la posizione debitoria scomparirebbe se si pagasse una percentuale del debito con il fisco. Una possibilità andata in questi anni di pari passo con quella della rottamazione delle cartelle, nella quale invece si paga tutto il debito ma depurato da sanzioni e interessi
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Il funzionamento del saldo e stralcio è spiegato sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Quello varato dal primo governo Conte riguardava solo le persone fisiche ed era riferito esclusivamente ad alcune tipologie di debiti, ovvero le cartelle dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. La misura agevolativa, oltre alla riduzione degli importi dovuti, prevedeva anche l’azzeramento di sanzioni e interessi di mora
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Riguardava solo le persone fisiche in grave difficoltà economica ovvero con un Isee riferito al proprio nucleo familiare sotto i 20mila euro. A queste si aggiungevano anche le persone fisiche per cui - alla data di presentazione della dichiarazione di adesione - risultava già aperta una procedura di liquidazione
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Nella proposta di Salvini non è ancora chiaro se queste limitazioni saranno mantenute oppure se si tenderà ad allargare la platea di chi potrà richiedere il saldo e stralcio. Nella precedente versione si trattava esclusivamente dei carichi derivanti dagli omessi versamenti dovuti in autoliquidazione, in base alle dichiarazioni annuali, e di quelli derivanti dai contributi previdenziali dovuti dagli iscritti alle casse professionali o alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi Inps
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"Un fisco equo ed amico è un obiettivo dichiarato del programma elettorale del centrodestra, tanto da essere citato esplicitamente al punto 4 delle proposte su cui gli elettori ci hanno premiato", ha ricordato il vicepremier
Secondo Salvini, l’idea di replicare il saldo e stralcio fatto durante il primo governo Conte non è complicata e sarebbe un’azione di “buonsenso” per aiutare chi ha dichiarato ma non è riuscito a pagare le tasse e permettere anche allo Stato di "incassare soldi che altrimenti non avrebbe mai”
In realtà, stando ai dati dell’Agenzia delle Entrate, le prime tre procedure di Rottamazione e il saldo e stralcio realizzate tra il 2016 e il 2018 hanno consentito di ridurre di soli 30,4 miliardi il magazzino fiscale del 'non riscosso', con un impatto inferiore al 3% sulla montagna da 1.153 miliardi di crediti che il fisco non riesce a recuperare
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