
Liberarsi dalla dipendenza dalla Cina, che da sola garantisce la metà del fabbisogno dell'Europa. Questa la motivazione principale per cui il governo sta valutando di riaprire le miniere in Italia, con il nostro sottosuolo, secondo il Ministero, che ospita 16 delle 34 materie prime fondamentali per la transizione verde e digitale
Svincolarsi dalla dipendenza dalla Cina e avanzare nella transizione verde e tecnologica. Su questi principi si basa la proposta del governo di riaprire le miniere in Italia: "Entro la fine dell'anno il quadro sarà più chiaro - ha dichiarato ieri Adolfo Urso, parlando a margine della presentazione del nuovo think tank dell’università Luiss su temi europei -, così le imprese potranno presentare i loro progetti"

"Noi entro la fine dell'anno avremo compiuto un nostro percorso di riforma, per consentire a chi vuole operare in Italia di farlo in un contesto di certezza. Per questo stiamo già aggiornando le mappe minerarie del Paese" ha aggiunto Urso
Urso: "Riaprire le miniere in Italia"
Fondamentale poi, secondo quanto riportato da Urso, che dopo l'ok della commissione, le autorizzazioni per l’estrazione dovranno essere concesse entro un massimo di due anni, un anno per la raffinazione
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Nel sottosuolo del nostro paese infatti, secondo una stima dello stesso Ministero, ci sono 16 delle 34 materie prime critiche che l'Ue considera fondamentali per la transizione verde e digitale

Ad esempio in Piemonte ci sono riserve di cobalto, utilizzato per anni nella produzone di ceramiche e coloranti, oggi materia fondamentale per le batterie

Andando invece in Liguria, un altro preziosissimo materiale si trova in quantità, con addirittura uno dei più grandi giacimenti al mondo: il titanio

Spostandoci invece dalle parti della Toscana, del Lazio e della Campania, uno studio effettuato dal Cnr ha evidenziato come in una specifica zona ci potrebbero essere quantità di litio nei serbatoi geotermici

"In Italia ci sono miniere di cobalto, di nichel, rame e argento in Piemonte, di terre rare in Sardegna, di litio nel Lazio e possiede rifiuti minerari per 70 milioni di metri cubi accumulati nei decenni passati" ha dichiarato Adolfo Urso

"L'obiettivo - spiega ancora il ministro - è raggiungere almeno il 10% di materie prime critiche estratte, il 50% di raffinazione e 20% del riciclo tutto nel nostro continente nel 2030, e su questo siamo già il paese leader"
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