Visco a Sky TG24: “Perseguire obiettivo Pnrr. Contro inflazione e su tassi serve pazienza”

Economia

Il governatore della Banca d’Italia ha parlato di inflazione e della politica europea attuata da Christine Lagarde. “Giusto mantenerla fin quando non caleranno i prezzi”, ha dichiarato. Sul salario minimo si è invece espresso così: "Molte persone non percepiscono il salario contrattuale e credo debbano avere una retribuzione ragionevole". Il n.1 di Palazzo Koch ad ottobre lascerà la guida dopo 12 anni

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“Necessario mantenere un orientamento restrittivo per tornare a prezzi stabili" ma "bisogna essere attenti e cauti”. A dichiararlo è stato il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, ospite di Start su Sky TG24. "Noi manterremo questa restrizione per un po', finché non ci sarà effettivamente un ritorno alla stabilità dei prezzi”, ha spiegato Visco. “Credo sia giusto ma bisogna essere pazienti perché gli effetti della politica monetaria si vedono nel tempo, analizzando le componenti di tutta la domanda”. In merito ai tassi, il governatore della Banca d’Italia ha evidenziato come “non siamo lontani da una pausa dell’aumento dei tassi, prima della fine dell'anno”. 

Il sistema bancario

Nella politica monetaria contro l'inflazione “bisogna essere prudenti e pazienti”, ha ribadito Visco, difendendo così le decisioni prese in questi mese dalla presidente della Bce Christine Lagarde. Eppure gli effetti, come ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia, “si vedono nel corso del tempo. Ma stiamo già vedendo i primi sui tassi sui prestiti che sono saliti e di conseguenza anche sulla domanda, visto che la crescita dei finanziamenti è nulla”. Secondo il n.1 di Palazzo Koch, sarà evidente che quando l'inflazione da domanda arriverà "su consumi e investimenti si potrà considerare domata”. Non manca anche una battuta sul sistema bancario italiano: “Ancora oggi è piuttosto solido, adesso però deve fare attenzione alla crescita dei crediti deteriorati”, ha dichiarato Visco.

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Nessun rischio sui mutui

Il governatore della Banca d’Italia si è espresso anche sul debito delle famiglie italiane. “Il debito delle famiglie in Italia è il più basso d'Europa. I mutui variabili sono solo un terzo e quelli da inizio 2023 hanno un cap. Vi sono misure in corso che aiuteranno i più bisognosi", ha sottolineato Visco, rilevando comunque che chi ha sottoscritto un variabile "doveva avere la percezione che un aumento era possibile". "Serve più informazione e disponibilità a capire il rischio. In ogni caso si può stare sereni: non c'è alcun problema sistemico e di stabilità finanziaria derivante dall'aumento dei tassi”, ha dichiarato.

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Salario minimo e Pnrr

Altri due temi su cui il governatore della Banca d’Italia si è espresso sono il salario minimo, tema discusso nel confronto tra maggioranza e opposizione, e il Pnrr, visto che da giorni si discute sui pagamenti della Commissione europea e le modifiche della Cabina di regia agli obiettivi della quarta rata. “Sappiamo che in Italia c’è già un salario contrattuale ma molti non sono coperti da questi contratti e credo siano quelli che devono avere una retribuzione ragionevole, ovviamente stabilita da chi ne ha la responsabilità”, ha evidenziato Visco. Per quanto riguarda il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il governatore della Banca d’Italia ha sottolineato come “ci possono essere delle discussioni con la Commissione Ue, che però ha un ruolo utile di verifica". Un tema che, secondo Visco, non va sottovalutato “visto che genera un effetto positivo sul Pil del nostro Paese”. 

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La carriera dentro Banca d’Italia

A ottobre Visco lascerà Palazzo Koch, dopo dodici anni alla guida e 50 complessivi al suo interno. "Il momento più difficile fu con la crisi del debito all'epoca del Governo Monti. Anche quando entrai negli anni ’70 non fu semplice ma anche questi furono anni difficili”, ha dichiarato. Inevitabile sottolineare come “le misure prese da quell’esecutivo furono complesse ed ebbero delle conseguenze, ma il Paese rispose bene. Importante poi anche il governo di Mario Draghi, che ha ristabilito una piena fiducia dei mercati”. Visco ha quindi sottolineato come “la banca centrale non è un potere forte fuori dallo Stato ma è un'istituzione a disposizione della collettività”.

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