
Smart Working e “mutamento degli stili di vita”: le proposte del Piano Energia e Clima
Il percorso della transizione - spiega il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica alla Commissione europea nella proposta di aggiornamento - richiederà “uno sforzo estremo” perché c’è un gap che “dovrebbe essere ancora colmato” per raggiungere gli obiettivi a tutela ambientale da oggi al 2030. In particolare sono a rischio i target relativi alle emissioni dei settori non industriali

Secondo la proposta di aggiornamento del Piano nazionale integrato Energia e Clima (Pniec) inviata alla Commissione europea dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, “l'evoluzione al 2030 mostra come un gap dovrebbe ancora essere colmato per raggiungere tutti gli obiettivi europei su energia e clima". Per questo il percorso della transizione richiederà "uno sforzo estremo", in particolar modo per la riduzione di consumi ed emissioni
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Il documento propone di "agire diffusamente con misure estreme anche nella riduzione dei consumi e delle emissioni carboniche del terziario, del settore residenziale, e in particolare della mobilità" con "un sostanziale mutamento degli stili di vita e di consumo"
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Tra gli obiettivi europei a rischio il documento fa riferimento in particolare a quelli relativi alle emissioni dei settori non industriali, per le quali la riduzione è attesa fermarsi a 35,3%-37,1% rispetto al 2005 invece del -43,7% richiesto, e la riduzione dei consumi che potrebbero attestarsi a 122 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio per l'energia primaria invece di 112,2 (con una flessibilità fino a 115)
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Il testo chiede quindi di utilizzare tale documento "per continuare la riflessione nel corso dei prossimi 12 mesi sulle nuove iniziative da mettere in campo per innalzare ulteriormente il livello di ambizione e per aprire un dialogo con la Commissione che tenga conto di alcune specificità della situazione italiana di medio termine"

Sulla base delle raccomandazioni della Commissione, dei risultati della consultazione avviata in ambito di valutazione ambientale strategica e del lavoro di ulteriore approfondimento per la identificazione di misure addizionali, in collaborazione con le altre amministrazioni centrali, sentite le regioni e il Parlamento, verrà elaborato il testo finale del Pniec da inviare a giugno 2024

C’è inoltre l’idea di ridurre l’inquinamento ricorrendo allo Smart Working, che taglierebbe una significativa fetta dei trasporti. In alternativa si ipotizza anche la riduzione delle giornate lavorative, passando alla settimana corta

Entrambe le proposte – che al momento sono solo tali – sono inserite nel Pniec. “Nell’ambito del settore dei trasporti occorrerà incentivare con maggiore forza misure tese a trasferire gli spostamenti dell’utenza dal trasporto privato a quello pubblico attraverso lo shift modale, ridurre la necessità di spostamento con politiche di favore per Smart Working e valutare la riduzione delle giornate lavorative a parità di ore lavorate”, si legge nel documento
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