Per i bancari previsti aumenti salariari di 435 euro mensili, per quello che potrebbe essere il rinnovo contrattuale più ricco della stagione, con anche l'apertura di Intesa SanPaolo avvenuta tramite l'amministratore delegato Messina all'interno del congresso di FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani)
Un aumento su base mensile di 435 euro, ma non solo, anche una variazione per quanto riguarda lo smart working con la possibilità di lavorare più giorni da casa. Questi i principali temi sul rinnovo del contratto di lavoro dei bancari, affrontati nel recente congresso di FABI
Il contratto del settore è infatti scaduto e verrà ridiscusso a luglio, con una delle componenti fondamentali su cui si concentrerà il rinnovo che sarà la volontà delle banche di richiedere ancora maggiore flessibilità ai lavoratori, punto sul quale verte la richiesta di aumento degli stipendi
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Il Ceo di Intesa Carlo Messina ai margini del congresso di FABI ha aperto agli aumenti, dichiarando: "Con un utile netto di 7 miliardi di euro, non ho coraggio a guardare in faccia le persone e dire che mi metto a negoziare sugli aumenti"
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Carlo Messina ha anche auspicato una interessante prospettiva per i dipendenti, ovvero quella di partecipare agli utili: "Ho chiesto al nostro interno di studiare questa possibilità - ha affermato il Ceo -, la vedrei bene"
Rinfrancato dalle parole di Messina, li leader della FABI Lando Maria Sileoni rilancia: "Lo sappiamo che parte delle banche presenti in ABI si preparano a dire che 435 euro sono troppi, ma io lo dico fin d’ora, su questo farò le barricate, mi dimetto"
Ancora Sileoni, rivolto proprio ad ABI (Associazione Bancaria Italiana): "L’apertura di Messina è ineludibile, dovete prendere atto che Intesa ha fatto questa apertura, anche se vi ha lasciato spiazzati dovete partire da lì"
Altro tema fondamentale su cui verte il rinnovo è quello relativo allo smart working, con il vecchio contratto che prevedeva al massimo 10 giorni al mese, mentre un accordo appena firmato con Intesa ne consente fino a 30, ovvero 120 l’anno
Nei mesi scorsi infatti Intesa aveva lasciato il tavolo di ABI per condurre una negoziazione separata con i sindacati, in particolare dedicando ampio spazio al tema dello smart working
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