
Più estetiste meno elettricisti, il Covid ha cambiato mercato degli artigiani
Dal 2018 al 2023, sono 8.802 in più le imprese di estetiste e tatuatori (+24% in termini relativi nel quinquennio). Cresciuto anche il numero di muratori (+3.451), autisti per noleggio auto con conducente (+2.339, + 19,2%), serramentisti (+2.234), più giardinieri (1.934)

Il Covid ha lasciato il segno nelle professioni. Archiviata l'emergenza sanitaria, infatti, è boom di estetiste e tatuatori, mentre scarseggiano sempre più trasportatori in proprio, elettricisti, idraulici e panettieri
Lavori in estate, i più cercati dalle Agenzie
Questo è quanto emerge da uno studio di Unioncamere-Infocamere, anticipato da La Stampa, che sottolinea come il mercato del lavoro, considerando che attualmente le imprese artigiane sono 1,3 milioni e rappresentano il 22% del tessuto produttivo, sia cambiato negli ultimi cinque anni, di conseguenza all'emergenza sanitaria da Coronavirus

Dati alla mano, si predilige la cura alla persona. Non solo, anche più manutenzione della casa, più mobilità, ma anche più cura del verde, più servizi digitali. Di contro, meno elettricisti, falegnami, servizi di lavanderia (-21% in cinque anni), panettieri e idraulici

In particolare, dal 2018 al 2023, sono 8.802 in più le imprese di estetiste e tatuatori (+24% in termini relativi nel quinquennio). Cresciuto anche il numero di muratori (+3.451), autisti per noleggio auto con conducente (+2.339, + 19,2%), serramentisti (+2.234), più giardinieri (1.934)

In aumento il numero di impiegati nell'e-commerce e nella cybersicurezza (+1.317, +12,5%). Elettricisti in calo, ma sono in compagnia di altri mestieri

In negativo, invece, i numeri che riguardano i piccoli trasportatori (-10.784, -20,6% in cinque anni), gli elettricisti (-4.281), parrucchieri e barbieri (-4.056), i falegnami (-3.503, -19%), i calzolai (-18,1%), i panettieri (-10,9%)

L’analisi di Unioncamere ha esplorato nel dettaglio alcune caratteristiche delle imprese artigiane riconducibili ai «mestieri», segnatamente la componente femminile, quella degli under 35 e quella a guida di persone nate al di fuori dei confini nazionali. Tra le donne prevalgono estetiste (7.644 in più) specialiste di Ict (+597) e grafiche (+483), mentre crollando lavanderie e parrucchiere, rispettivamente -2.271 e - 2.782 imprese

In termini percentuali però la categorie che cresce di più (33%) è quella delle tassiste, seguite da carrozziere (+26,3%) ed estetiste (+24,9%). In netto declino invece le attività di trasporto, falegnameria e lavanderia

Tra gli under 35 crescono soprattutto estetisti, tatuatori e botteghe di nail shop (aumentati nel complesso di 1.677 unità, +18%), serramentisti (+507) e specialisti Ict, cresciuti in questo caso di 301 unità (+22,5%). In calo sia mestieri tecnici come gli elettricisti (-35,3% e 1071 attività in meno) sia ristoratori (-1.519) che i muratori (-1.672). In termini percentuali imprese intestate ad under 35 calate di più sono quelle di confezioni con un -44,6%

Infine gli stranieri. Al 31 marzo 2023 risultavano registrati alle camere di commercio ben 80.094 muratori, 11.658 in più del 2018, a seguire 1.741 estetisti (+56,9%) e 1.269 acconciatori in più. In calo ma di poche centinaia di unità imbianchini, posatori e padroncini

Oltre agli estetisti, in termini percentuali, l’incremento più forte interessa gi specialisti di Ict (+50,35) e i riparatori di macchinari 8+41,6%), giù invece giardinieri, trasportatori e falegnami (-11,5%)