
Fisco, lo scenario in vista della flat tax: cosa sapere su sostitutive e riforma Irpef
In vista dell’introduzione dell’imposta unica, possibile già a partire dalla Legge di Bilancio 2024, il governo sta pensando a un piano di riordino di tutte le sostitutive oggi presenti, che secondo il ministero dell’Economia drenano quasi 10 miliardi di euro di solo Irpef. Il punto però è che sembra non ci sia la volontà politica di attuare i tagli

Spinta tantissimo dalla Lega, la flat tax è ancora oggi oggetto di discussione a livello politico, specie in vista della sua estensione. Ad oggi il noto regime forfettario delle partite Iva è usato da due milioni di professionisti, autonomi e imprenditori, che nel 2022 hanno indicato un’imposta sostitutiva di 2,9 miliardi di euro. Se avessero pagato l’Irpef, l’Iva e l’Irap si stima che sarebbero entrate nelle casse pubbliche imposte di 3,5 miliardi più alte
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TANTE ALTRE FLAT TAX – Eppure, va ricordato, non esiste soltanto quella delle partite Iva: ci sono infatti tantissime flat tax che sottraggono all’Erario quasi 10 miliardi di Irpef, considerando solo quelle a regime e quelle per le quali la commissione di esperti del ministero dell’Economia ha svolto le proprie analisi
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QUALI SONO - Alcune imposte hanno un peso specifico consistente, come la cedolare sugli affitti, scelta nel 2022 da 2,7 milioni di locatori e con effetti finanziari negativi di 2,9 miliardi per l’Erario. Altre sono più folcloristiche, come la sostitutiva di 100 euro per la raccolta di tartufi e funghi (effetti finanziari negativi di 1,2 milioni) e quella del 15% sulle lezioni private degli insegnanti (appena 300mila euro di effetti stimati dagli esperti del Mef)
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QUALI RIENTRANO NELLA TASSAZIONE – Ne esistono poi delle altre che rientrano nel conteggio della tassazione e quindi non sono state nemmeno analizzate dal ministero dell’Economia. Un esempio sono le ritenute (dal 12,5 al 26%) effettuate da banche e intermediari sui proventi finanziari, che hanno fruttato 8,7 miliardi nel 2022, o l’effetto sostitutivo dell’Imu sull’Irpef dei redditi fondiari. In questo caso l’erosione è pari a ben 2,3 miliardi, ma è un elemento strutturale dell’imposta immobiliare dal 2012
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L’AUMENTO DELLE SOSTITUTIVE – Dieci miliardi nel conteggio totale possono sembrare poca cosa, ma va altresì detto che negli ultimi anni il regime delle sostitutive è costantemente aumentato negli ultimi anni, erodendo quel principio dichiarato dalla Corte dei conti “dell’onnicomprensività della base imponibile”. La volontà politica dell’attuale maggioranza di centrodestra sembra essere quella di continuare a usare le sostitutive, anche come leva per incentivare la dichiarazione di maggiori redditi
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SI AGGIUNGONO MA NON SI TAGLIANO – In tutto questo è evidente come la volontà politica sia quella di aggiungere una serie di sostitutive che poi, all’atto pratico, nessuno può quasi più togliere, visto che scontentare anche il più piccolo gruppo di elettori potrebbe risultare deleterio. Da valutare come si porrà la prossima riforma fiscale, visto che uno dei pilastri è proprio il riordino, o taglio, per autofinanziarsi
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FLAT TAX FUTURO ANCHE PER L’IRPEF – La riforma fiscale punta molto anche su un possibile ridisegno dell’Irpef sul modello della flat tax, sebbene le cose restino differenti per principio. Infatti, un conto è tassare un certo reddito con un tributo fisso o proporzionale, lasciandolo fuori dall’Irpef, un altro è ridisegnare l’Irpef riducendo il numero delle aliquote fino ad arrivare a un’unica grande aliquota proporzionale, affiancata da un sistema di detrazioni e deduzioni

VERSO LA FLAT TAX GENERALE – Al di là del cammino della delega e dei decreti attuativi, un passo verso la flat tax “generale” potrebbe essere compiuto già nella Legge di Bilancio per il 2024. Magari riducendo da quattro a tre le aliquote Irpef. Possibile anche un ulteriore prelievo sostitutivo sulle tredicesime

L’EFFETTO DELLE SOSTITUTIVE – Molte flat tax, come visto, hanno effetti a tal punto modesti che neppure un’eventuale riforma Irpef potrebbe portare a far rientrare tali sostitutive nella tassazione. Ad oggi quelle che drenano più risorse sono, oltre alle già citate regime forfettario e cedolare, la detassazione dei premi di produttività (553,5 milioni), le sostitutive sul Tfr (465,8) e la ritenuta del 5% sulle rendite della Avs Svizzera (562,8)

LA CEDOLARIZZAZIONE DEL FISCO – Come evidenzia Il Sole 24 Ore” la tendenza è quella di andare verso una maggiore “cedolarizzazione” del fisco. Proprio per evitare che gli stessi 100 euro di reddito siano tassati al 5, 10, 26 o 43% a seconda di come vengono ottenuti, la Corte dei conti si domanda “se forme più organiche e coerenti del sistema di tassazione dei redditi possano essere raggiunte a fronte di una progressività formale più moderata ma estesa a tutte le categorie di reddito”
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