
Busta paga, il taglio fiscale da luglio sarà un vero e proprio bonus: a quanto ammonterà?
Tra poche settimane partiranno i 6 mesi in cui i lavoratori con stipendi sotto 1.923 e 2.692 euro mensili potranno beneficiare di buste paga “più pesanti”, per effetto dell’opera effettuata sia con la Legge di Bilancio che con il dl Lavoro appena approvato. I lavoratori non dovranno richiedere nulla ma sarà il datore di lavoro a dover aggiungere il contributo aggiuntivo a chi spetta

A partire da luglio 2023, come ha comunicato l’Inps, sulle buste paga di tutti i dipendenti ci sarà uno sgravio contributivo predisposto dal datore di lavoro. Tutto dovrebbe essere pronto per quella data, con i datori di lavoro che stanno già predisponendo il nuovo assetto: i lavoratori non dovranno fare nulla
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DI CHE COSA SI TRATTA – Il cuneo fiscale, che sarà applicato in misura maxi tra luglio e dicembre 2023 senza toccare la tredicesima, prevede un taglio che si assomma a quello già operato con la Legge di Bilancio e che diventa del 6% per chi non eccede i 2.692 euro di stipendio mensile e del 7% per chi invece non supera i 1.923 euro
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ATTENZIONE ALL’IRPEF – È perciò un taglio consistente quello operato con il decreto lavoro, pari al 4%, ma attenzione al calcolo dell’Irpef: quindi il bonus effettivamente percepito nella busta paga di luglio sarà leggermente più basso
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GLI IMPORTI – L’effetto crescente del taglio del 7% si nota in tutti gli importi che vanno dai 10mila fino ai 25mila euro lordi annui: basti pensare che per quest’ultima cifra l’aumento totale, considerando anche la tredicesima, arriva a 864,23 euro. A causa del passaggio al successivo scaglione, l’aumento scende dai 27500 euro, che registrano un aumento totale di “soli” 754,50 euro, per poi risalire
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E LA TREDICESIMA? – Come ricorda l’Inps l’ulteriore 4% di esonero contributivo non si applica alla tredicesima mensilità
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COME FUNZIONA – E quindi come avviene l’esonero? Varrà il 2% nel caso in cui non ecceda l’importo di 2.692 euro, oppure 224 euro nel caso in cui la tredicesima venga pagata mensilmente. Se invece la cifra non va oltre i 1.923 euro l’esonero sarà del 3%, oppure 160 euro se pagata mensilmente
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COSA FARÀ IL DATORE DI LAVORO – A controllare le cifre sarà il datore di lavoro: nel dettaglio, attenendosi alle istruzioni già fornite dall’Inps nel messaggio n. 3499/2022 e nella circolare n. 7/2023, dovrà indicare i seguenti codici per entrambi gli esoneri: nell’elemento Codice Causale va inserito il valore “L094”; nell’elemento Motivo Utilizzo Causale va inserito il valore “N”; nell’elemento Base Riferimento va inserito l’importo della retribuzione imponibile corrisposta al netto della tredicesima
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IL PROBLEMA PER IL 2024 - Resta il problema del finanziamento del taglio del cuneo nel 2024. Sarà la manovra a doversene occupare, considerando che secondo i primissimi calcoli per confermare il taglio di 6 e 7 punti di cuneo alle attuali fasce retributive per tutto il 2024 servirebbero 12-13 miliardi
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