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Il debito Usa fa paura, allarme di Washington

Economia

Simone Spina

La segretaria al Tesoro Janet Yellen al G7 in Giappone: rischio recessione globale se gli Stati Uniti dichiareranno l'insolvenza. Un'eventualità che potrebbe avverarsi a inizio giugno senza il via libera del Congresso per sforare il limite stabilito per legge. Le maggiori economie mondiali discutono dell'efficacia delle sanzioni alla Russia e dei rischi di una ripresa debole in Cina. L'Italia, intanto, torna a chiedere modifiche al Fondo salva-Stati europeo

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Giocare col debito pubblico americano è un azzardo. Janet Yellen non utilizza mezzi termini e dal Giappone, dove si tiene la riunione dei ministri finanziari delle sette maggiori economie mondiali (il G7), la segretaria al Tesoro statunitense agita lo spettro di una catastrofe, una recessione globale, se non si troverà un accordo tra Casa Bianca e Congresso Usa per evitare l’insolvenza.

Il braccio di ferro fra Casa Bianca e Congresso

Non è la prima volta che l'America rischia la bancarotta ma l'acuirsi dei contrasti politici fra democratici e repubblicani rende la situazione più rischiosa. Da mesi non si riesce a sbloccare lo stallo, coi repubblicani che chiedono all’amministrazione a guida democratica tagli alla spesa, e il presidente Joe Biden che vuole il via libera per alzare la soglia (stabilita per legge), in quello che appare un braccio di ferro politico in vista delle elezioni presidenziali e legislative del prossimo anno.

 

Poco tempo per trovare una soluzione

Se non si troverà una soluzione, l'1 giugno la prima economia mondiale sarebbe costretta a dichiarare l’insolvenza. In pratica non riuscirebbe a pagare i creditori, con ripercussioni non solo in patria (a rischio stipendi pubblici e pensioni) ma  anche sull’intero sistema finanziario. I mercati, in effetti, mostrano segni di agitazione, con un aumento dei costi per assicurarsi contro la bancarotta, proprio ora che sembrava tornare la calma dopo il fallimento di diverse banche a stelle e strisce.

Sanzioni Russia e ripresa Cina sul tavolo del G7

Quello del debito federale americano non è l’unico tema sul tavolo del G7, in cerca di nuove misure per impedire alla Russia di aggirare le sanzioni internazionali decise dopo l’invasione dell’Ucraina, ma anche preoccupato dalla ripresa della Cina, che potrebbe essere meno forte del previsto. Sul tavolo anche l’inflazione, attesa ancora alta nei prossimi mesi e che, quindi, potrebbe indurre le principali banche centrali a mantenere a lungo elevati i tassi d’interesse, che portano - fra le altre cose - all'aumento dei costi per mutui e prestiti.

 

Mes, l'Italia insiste sulle modifiche

Il vertice nipponico è anche l'occasione per questioni che riguardano da vicino il nostro Paese. E' il caso del Mes, il Meccanismo di Stabilità. L’Italia, ha detto dal Giappone il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, è pronta al dialogo con l’Europa ma servono modifiche, ricordando però le richieste di Roma e cioè: l’esclusione temporanea di alcune spese per investimenti, in particolare quelle per lo sviluppo del digitale e la transizione ecologica, compresi quelli del Pnrr.

L'Europa: sì al dialogo ma sono stati presi impegni

Bruxelles è pronta ad ascoltarci e ricorda che il nostro Paese in passato si è impegnato per la ratifica, che però – unico caso nell’Eurozona - ancora manca. Il Mes è un fondo costituito da risorse dei vari Stati, da utilizzare per aiutare quelli che finiscono in grave crisi finanziaria.