
Decreto lavoro, cosa cambia con il taglio del cuneo fiscale
L’esecutivo è pronto per il nuovo taglio delle tasse sul lavoro per i redditi medio-bassi (lordo annuo fino a 35mila euro). Si tratta di una parte di contributi pagati dai lavoratori, che verranno scalati direttamente in busta paga

Il Decreto lavoro con il nuovo taglio del cuneo fiscale si prepara ad approdare sul tavolo del governo domani, 1 maggio, nel giorno della festa dei lavoratori. Ma cosa prevede questo taglio? E quali sono le cifre sul tavolo?
Decreto lavoro, da Assegno inclusione a incentivi per assunzioni neet. Le misure attese
Il provvedimento prevede una nuova sforbiciata al costo del lavoro, così come anticipato dal Def, con la dote da 3,5 miliardi di euro indicata dal Documento di Economia e Finanza che si aggiunge ai 5 miliardi già previsti in legge di Bilancio
Sindacati contro il Decreto lavoro, oggi l'incontro con Meloni
L’esecutivo è quindi pronto per il nuovo taglio delle tasse sul lavoro per i redditi medio-bassi. Si tratta di una parte di contributi pagati dai lavoratori, che verranno scalati direttamente in busta paga
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
La nuova misura - che avrà come effetto quello di aumentare lo stipendio netto - porterà così il taglio del cuneo fiscale a 13,8 milioni per lavoratori dipendenti, privati e pubblici, con un aumento in busta paga che potrebbe tradursi in circa 15 euro per otto mesi da maggio a dicembre di quest'anno
GUARDA IL VIDEO: Decreto lavoro, cosa cambia con taglio cuneo fiscale
Le cifre però non sono ancora chiaramente definitie. Secondo i calcoli circolati nelle scorse settimane la misura potrebbe tradursi sulle buste paga dei lavoratori anche in circa 25-30 euro in più al mese. Il taglio del cuneo fiscale oggi in vigore vale, secondo i calcoli riportati dal Sole 24 Ore, 41,15 euro al mese per le retribuzioni di 25mila euro lorde, cioè 493,85 euro all’anno. Per le retribuzioni tra 27.500 e 35mila euro il vantaggio è intorno ai 30 euro al mese, 360-390 l’anno

Sarebbe il secondo taglio dopo quello contenuto nella manovra finanziaria di dicembre, e valida per tutto il 2023: 3% di contributi da versare in meno per redditi lordi fino a 25mila, 2% per i redditi da 25 a 35mila. Si ipotizza un ulteriore taglio di un altro punto percentuale (da maggio fino a dicembre)

Siamo ancora a livello di indiscrezioni, ma con gli elementi già conosciuti si possono ipotizzare le prime simulazioni. Come ha fatto la Fondazione del Consiglio nazionale dell’ordine dei Commercialisti, sulle diverse fasce di reddito: fino a 15mila euro lordi, il risparmio mensile è di circa 9 euro e mezzo. Negli scaglioni di reddito successivo si sale a 11 euro per gli stipendi fino a 20mila euro, e via via fino agli oltre 16 euro per i redditi di 35mila euro annui

Da ricordare che questi risparmi andrebbero aggiunti a quanto già si risparmia per effetto del taglio ai contributi stabilito in manovra per l’anno 2023
Taglio al cuneo, quanto risparmio in busta paga? Le prime simulazioni