
Taglio del cuneo fiscale e stipendi, chi ci guadagna e cosa cambia in busta paga
Nel Def il governo annuncia l'impiego di 3 miliardi per ridurre le tasse sul lavoro. Una misura destinata a impattare principalmente sui redditi medio-bassi, dopo gli effetti solo parziali dei provvedimenti contenuti nella Manovra. Ecco cosa può cambiare

Nel Def varato dal governo nelle scorse ore è previsto anche un taglio del cuneo fiscale di oltre 3 miliardi, a vantaggio dei lavoratori con redditi medio-bassi
Def 2023, tutte le misure e le novità del Documento di Economia e Finanza
“A fronte di una stima di deficit tendenziale per l'anno in corso pari al 4,35% del Pil”, si legge, “il mantenimento dell'obiettivo di deficit esistente (4,5%) permetterà di introdurre, con un provvedimento di prossima attuazione, un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi a valere sull'anno in corso”
Fisco, le scadenze di aprile 2023: calendario completo
Già da un paio di anni gli interventi sul cuneo riguardano principalmente i lavoratori. Quest’anno, con la Manovra 2023, il taglio è costato circa 5 miliardi

Come ricorda Il Sole 24 Ore, la normativa ha esteso alle retribuzioni lorde fino a 25mila euro l’esonero del 3% sulla quota dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori dipendenti pubblici e privati che la prima versione della manovra aveva previsto originariamente fino a 20mila euro di retribuzione imponibile

Per la fascia retributiva tra 25mila e 35mila euro è stato, invece, confermato l’esonero del 2%

Gli effetti della sforbiciata si sono, però, rivelati finora modesti. Per i redditi fino a 25mila euro lordi si parla di un risparmio al mese di 41,15 euro e all'anno di 493,85 euro. Da 27.500 a 35mila euro di reddito, invece, si tratta di una trentina di euro in più in busta paga, 360-390 l’anno

Con i nuovi 3 miliardi annunciati dall'esecutivo, queste cifre sono destinate a rimpinguarsi, se, come sembra, l’intervento avverrà quest’anno, nel periodo tra maggio e dicembre

Resta lontano l'obiettivo di Confindustria, che aveva invocato un taglio strutturale del costo del lavoro attorno ai 16 miliardi che consegnerebbe ai lavoratori una mensilità (1.223 euro) in più di stipendio per tutta la vita lavorativa nella fascia di reddito fino a 35mila euro

Il cuneo fiscale contributivo italiano, d'altronde, ha raggiunto il 46,5% per un lavoratore standard, uno dei livelli più elevati a livello internazionale
Italia un giovane su 4 a rischio povertà, in Ue il 6% in di grave deprivazione
Attualmente è pagato per due terzi dalle imprese e per un terzo dai lavoratori. Nella proposta di Confindustria si chiede un rovesciamento: due terzi a favore dei lavoratori e un terzo per le imprese
Def, via libera del Cdm. Revisione al rialzo per la crescita 2023