Auto, ministro Urso chiede incentivi per la rottamazione delle vetture da euro 0 a 3
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ricorda che nel 2022 sono rimasti inutilizzati incentivi sull'elettrico puro per 127 milioni di euro e finora, delle risorse stanziate per quella tipologia, nel 2023, ne risultano usate "meno dell'8%". Il titolare dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto ha fatto sapere: “Rinnovare il parco auto fortemente inquinante in Italia è un problema che non si risolve con un provvedimento unico"
"Noi dobbiamo incentivare chi ha bisogno dell'aiuto dello Stato per svecchiare la propria auto, per rottamare l'autovettura euro 0, euro 1, euro 2 o euro 3. Cioè coloro che non se lo possono permettere, non chi ha la facoltà di permettersi di comprare, se vuole - come auspichiamo - un'auto elettrica". Lo ha fatto sapere il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, rispondendo durante il question time alla Camera
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"Il parco auto da rottamare è la vera priorità ambientale" per il ministro che indica come sono quasi 11 milioni le auto circolanti altamente inquinanti (euro 3 o inferiori), più del 25%. "È questa la vera emergenza ambientale che si è accumulata negli ultimi anni", sottolinea Urso
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Il ministro ricorda che nel 2022 sono rimasti inutilizzati incentivi sull'elettrico puro per 127 milioni di euro e finora, delle risorse stanziate per quella tipologia, nel 2023, ne risultano usate "meno dell'8%"
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"Si pone ora la necessità di predisporre una rimodulazione degli incentivi prendendo atto della realtà" e di "utilizzarli al meglio al fine di svecchiare il parco autovetture circolanti che è obsoleto e altamente inquinante, il più vecchio d'Europa"
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Interpellato dall’associazione Civita su questo tema, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto ha fatto sapere: “Rinnovare il parco auto fortemente inquinante in Italia" è un problema che "non si risolve con un provvedimento unico"
E ha spiegato che si tratta di "un percorso che deve vedere da un lato un po' di aiuto con gli incentivi e dall'altro serve una standardizzazione dei prezzi del nuovo mercato, dove la strada è l'elettrico ma non solo, perché nel frattempo le tecnologie ci permetteranno di avere anche dei motori endotermici con una neutralità tecnologica"
In Italia, ha ricordato il ministro, "ci sono 40 milioni di auto, addirittura ne abbiamo quasi 3 milioni tra euro 1 e 2, che inquinano 28 volte una euro 6"
A proposito dei 127 milioni di euro di incentivi per le auto elettriche inutilizzati, il ministro ha ricordato che "ci fu un blocco della produzione perché ci si è accorti che i microchip si producevano in due posti nel mondo, in Corea del Sud e a Taiwan". E per quanto riguarda la rimodulazione degli incentivi è "una valutazione che dovrà fare il ministro competente", ha concluso Pichetto
Intanto a fine marzo il Consiglio Ue ha approvato il regolamento: dal 2035 potranno essere immatricolate solo autovetture nuove a emissioni di anidride carbonica pari a zero. La Germania ha strappato un'eccezione che salva i carburanti sintetici, o e-fuels, e quindi il motore a scoppio, perché si ritiene che abbiano la possibilità di diventare, un giorno, climaticamente neutri, mentre i biocarburanti, su cui spingeva l’Italia, secondo la Commissione non hanno questa possibilità
Il nome completo dei carburanti sintetici è electrofuels e deriva dal fatto che essi vengono prodotti attraverso un processo di elettrolisi dell'acqua - da eseguire utilizzando esclusivamente energia proveniente da fonti rinnovabili - al fine di ottenere idrogeno
La richiesta dell'Italia di inserire nel compromesso anche i biocarburanti è rimasta, almeno per ora, inascoltata. Ma il governo vede comunque il bicchiere mezzo pieno: secondo Urso "si è aperta la strada per salvare il motore termico"
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