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L'inflazione frena ma il carrello della spesa resta pesante

Economia

Simone Spina

L'Istat: a marzo caro vita al 7,7% dal 9,1 del mese precedente. Il calo dovuto alla discesa del costo dell'energia. Ma restano invariati i rincari del cibo e degli altri prodotti più acquistati. L'inflazione morde meno anche nel resto dell'Eurozona, ma siamo lontani dagli obiettivi fissati dalla Banca Centrale Europea

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Il caro vita frena e a rallentarlo sono i prezzi dell’energia. Ma l’inflazione resta alta e continua a pesare su stipendi, pensioni e imprese. La discesa di marzo è comunque un buon segno, perché conferma un’inversione di rotta, vista la diminuzione di 0,3 punti rispetto al mese precedente, che porta l’incremento annuo al 7,7 per cento.

Bollette più leggere

Luce, gas e benzina, rincarati in modo straordinario prima con la pandemia e poi con la guerra in Ucraina, hanno subito ribassi negli ultimi tempi. Si registra così - ci dice l'Istat - un taglio per le tariffe delle bollette sul mercato tutelato (quello cioè regolato dallo Stato) mentre per chi ha un contratto libero, e per i carburanti, il calo è più modesto.

Al supermercato prezzi ancora alti

Non cambia però la situazione per il carrello della spesa, cioè cibo e beni per la cura della casa e della persona, con prezzi inchiodati ai livelli di febbraio (+12,7 per cento annuo). Tutto questo si ripercuote, ovviamente, sulle tasche degli italiani, solo in parte protetti dagli aiuti pubblici, e le associazioni dei consumatori calcolano che per una coppia con due figli quest’anno l’esborso aggiuntivo sarà di circa 2.300 euro.

Nell'Eurozona scende l'inflazione

Anche nel resto d’Europa l’inflazione corre meno e a marzo, in media, è stata al 6,9 per cento. Una quota più bassa rispetto a quella del nostro Paese, che ha livelli superiori a Germania (7,4 per cento), Francia (6,6) e Spagna (3,3). Ma questa quinta flessione mensile nell’Eurozona non darà probabilmente molto sollievo alla Bce, che punta a un’inflazione al 2 per cento, e che quindi probabilmente continuerà ad aumentare i tassi (ora al 3,5 per cento)