
Prestiti personali, la richiesta è in rialzo nonostante gli aumenti
Mentre la domanda di mutui è in calo, complici i vari interventi della Bce sui tassi d’interesse, quella per i finanziamenti personali cresce. Fra le ragioni i rincari sul costo della vita, che possono portare alla scelta di indebitarsi pur di non rinunciare a qualcosa di indispensabile

La settimana scorsa la Bce ha deciso di alzare i tassi d'interesse di mezzo punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,50%, quello sui depositi al 3% e quello sui prestiti marginali al 3,75%, con il costo del denaro che è salito di 50 punti base
Bce, tassi aumentati di mezzo punto
Una decisione di cui si è parlato molto in relazione alle conseguenze sui mutui. Secondo Mutuionline.it, ipotizzando un reddito medio di una famiglia italiana di 33.000 euro netti all'anno, se a febbraio 2022 la rata di un mutuo da 140mila euro a 20 anni - che toccherà quota 819 euro - pesava il 22% del reddito mensile, con l'aumento raggiungerà il 30%
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Come sottolinea Nicoletta Papucci, direttrice marketing di Mutuionline.it “la soglia per accendere un finanziamento si alza sopra le disponibilità di molti e questo avrà conseguenze sul mercato. Dagli ultimi dati Crif di inizio marzo infatti si parla di un -25% anno su anno per i prestiti immobiliari”
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Inoltre, un’indagine condotta da Nomisma spiega che per circa metà delle famiglie italiane al pagamento del mutuo per l'abitazione si sommano le rate di altri finanziamenti sostenuti per l'acquisto a rate di beni e servizi, quali automobili o elettrodomestici, prestiti di liquidità, apertura di credito in conto corrente o prestiti con carta di credito revolving
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Meno richiesta di mutui, quindi, perché ormai troppo costosi. Lo stesso però non si può dire per i prestiti personali, il cui trend della domanda - secondo dati Assofin - è in rialzo, complici anche i rincari che possono portare alla scelta di indebitarsi pur di non rinunciare a qualcosa di indispensabile
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Ma non è solo la richiesta di prestiti personali ad aumentare, a salire è anche il loro costo. E se le banche, pur di vendere i mutui, potrebbero limare i propri spread (la marginalità legata alla remunerazione del rischio che la banca/finanziaria si assume erogando un finanziamento), lo stesso non avverrà per i prestiti perché se la domanda è alta all’offerente non conviene abbassare i prezzi
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Inoltre, i prestiti personali di solito hanno un tasso di insolvenza più elevato rispetto ai mutui perché in genere vengono concessi in presenza di una busta paga oppure dell’indicazione di una pensione. I mutui invece poggiano sulla garanzia dell’ipoteca

Ma quindi quanto è caro un prestito personale? Secondo dati della Fabi, riportati da Il Sole 24 Ore, a fine gennaio 2023 il tasso d’interesse medio è passato dall’8,1% del 2021 al 10,9%

Il quotidiano economico riporta anche un esempio concreto: comprare un’auto da 25mila euro interamente a rate, con un finanziamento da 10 anni, nel 2021 costava 37.426 euro, ora ne costa 42.272 (+13%)
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