
Mia, come potrebbe cambiare il "nuovo Reddito di cittadinanza" e chi rischia l'esclusione
Meno risorse per i single, mentre per le famiglie numerose l'Isee terrà conto anche dell'apporto fornito dall'Assegno unico per i figli. Ecco tutto quello che c'è da sapere sulla misura in via di definizione

Al posto del Reddito di cittadinanza, il governo Meloni sta pensando a una nuova politica di sostegno per le fasce più bisognose e che avrà risvolti di inclusione nel mondo del lavoro. Questa è l’idea alla base della Mia, la misura che nel corso del 2023 andrà a sostituire il sussidio introdotto quattro anni fa dal governo Conte
Reddito di cittadinanza, arriva Mia
L’obiettivo del governo è destinare più risorse ai nuclei familiari, meno ai single in grado di lavorare. Per le famiglie numerose, dai prossimi mesi, l'Isee dovrebbe tenere conto anche dell'apporto fornito dall'Assegno unico per i figli, e quindi queste categorie dovrebbero ricevere di più
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
Anche il contributo per l'affitto previsto dal Rdc sarà rivisto e, secondo le parole della ministra del Lavoro Marina Calderone, andrà a chi ne ha davvero bisogno, come le famiglie con figli e gli over 60
GUARDA IL VIDEO: Mia, cosa cambia rispetto al reddito di cittadinanza
Esclusi invece i single occupabili. Secondo la relazione tecnica alla manovra, i beneficiari del reddito di cittadinanza in grado di prestare attività lavorativa sono 404mila, 300 mila dei quali (il 75%) sono single. Il loro ingresso nel mondo del lavoro dovrà essere reso più rapido

Per farlo si sta lavorando a una nuova piattaforma digitale in grado di incrociare domanda e offerta di lavoro. “Chi richiede il nuovo sussidio dovrà necessariamente iscriversi e sottoscrivere il Patto di attivazione digitale: il primo passaggio non l’ultimo per ottenere il sostegno economico” ha spiegato Calderone

Una volta presa in carico la richiesta, il sistema, in automatico, invia il soggetto al Centro per l’impiego oppure all’assistenza sociale dei Comuni e del Terzo Settore. “Ma i vasi sono comunicanti e le destinazioni invertibili - ha sottolineato la ministra - un giovane padre di famiglia con figli piccoli potrà essere avviato al lavoro, dopo un periodo di sostegno, e un single non in grado di lavorare indirizzato all’assistenza”

Per l’esecutivo, chi può lavorare deve essere messo in condizione di farlo e uscire quanto prima dalla misura. Lo scopo è mettere un freno all'assistenza permanente che, secondo le parole di Calderone sarebbe “costata 25 miliardi in tre anni, senza diminuire la povertà né aumentare l’occupazione”

Con la Mia si abbassa la platea dei destinatari, che saranno i nuclei con Isee fino a 7.200 euro e non più 9.360 euro. L’assegno mensile di 500 euro sarà destinato alle famiglie con persone non occupabli, ovvero dove è presente un minorenne, un anziano o un disabile. Avrà durata di 18 mesi per un massimo di 6.000 euro all’anno

Per le famiglie in grado di lavorare e un’entrata massima di 4.500 euro l’anno, l’assegno mensile sarà di 375 euro, della durata massima di 12 mesi per un importo fino a 4.500 euro
Cos'è la garanzia occupabilità