
Milleproroghe, c'è fiducia della Camera. Dai diritti tv ai balneari, cosa prevede il testo
Dopo l'ok del Senato dello scorso 15 febbraio, il governo ha posto la fiducia anche a Montecitorio, dove il testo ha ottenuto 198 voti a favore, 128 contrari e tre astenuti. Ecco quali sono i principali punti e cosa è rimasto fuori dal testo

Prosegue l'iter del decreto Milleproroghe. Ieri alla Camera il governo ha posto la fiducia sul testo: il testo ha ottenuto 198 voti a favore e 128 contrari. Tre i parlamentari astenuti. Si passa ora all'esame degli ordini del giorno al testo, che verranno votati domani, quando è previsto si tenga il voto finale e definitivo sul provvedimento. Il decreto era già stato approvato dal Senato lo scorso 15 febbraio, con 88 voti a favore e 63 contrari. Ecco le principali decisioni prese
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BALNEARI - Era annunciato come il passaggio più delicato in Aula, e così è stato: al Senato, dopo aspre discussioni, l'emendamento al Milleproroghe soppressivo delle norme sui balneari presentato dal senatore M5s Stefano Patuanelli è stato bocciato. Resta quindi la proproga delle concessioni per un anno
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BALNEARI - Le opposizioni hanno sollevato anche il tema delle coperture, respinto però dal Ministero dell’Economia: "Con riferimento agli emendamenti approvati al decreto proroga termini in materia di concessioni, ivi incluse quelle balneari, la Ragioneria Generale dello Stato non ha formulato rilievi in ordine alla copertura finanziaria degli stessi"
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BALNEARI - Sul tema sarebbe arrivato anche un warning del Colle sui possibili rischi di un intervento sanzionatorio di Bruxelles per come sarebbe stata formulata nel suo complesso la norma in questione. Il punto non riguarderebbe la proroga secca di un anno ma tutte le norme che le fanno da corollario, tra cui quelle che consentirebbero, a determinate condizioni, ulteriori rinvii delle gare, fino al 2025
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DIRITTI TV - Dal decreto è stata stralciata la norma entrata con una proposta di modifica a prima firma del senatore Lotito di prorogare per due anni i contratti in essere per i diritti tv dello sport
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DIRITTI TV - Il senatore ha chiesto spiegazioni sulla scelta del governo, che aveva in un primo tempo riformulato la sua proposta, di cancellarla tout court: "Ci devono dare le motivazioni, è una proroga? Comporta spesa? È esterna per materia?", alludendo al fatto che non ci sarebbero impedimenti riguardanti l'estraneità di materia o le coperture per bloccare la misura

DIRITTI TV - La norma, sulla quale la Lega A prende le parti di Lotito, è comunque stata soppressa col voto in Aula nel quale anche Forza Italia ha dato il proprio assenso. Il senatore, però, non ha partecipato al voto. È comunque possibile che il testo rientri in un altro provvedimento

LAVORO - Nel capitolo lavoro ci sono importanti novità: in primo luogo arriva la possibilità di tenere i lavoratori con contratti di somministrazione fino al 2025 anche oltre i 24 mesi previsti

SMART WORKING - Presente poi la norma sullo smart working: per i privati fino al prossimo 30 giugno potrà essere riconosciuto sia ai lavoratori fragili sia a quelli con figli fino a 14 anni. Per i dipendenti pubblici, invece, lo smart working sarà riservato soltanto ai lavoratori pubblici con fragilità

FONDO NUOVE COMPETENZE - Arriva infine l'estensione a tutto il 2023 l'operatività del Fondo nuove competenze. Con un emendamento approvato i contratti collettivi sottoscritti a livello aziendale o territoriale potranno prevedere anche per quest'anno intese di rimodulazione di parte dell'orario di lavoro

FONDO NUOVE COMPETENZE - Questo viene fatto per permettere al personale la frequenza di percorsi di sviluppo delle competenze, in relazione a mutate esigenze organizzative e produttive dell'impresa. La spesa per le ore di formazione, contributi previdenziali e assistenziali inclusi, sarà a carico del Fondo, nel limite di 230 milioni

SANITÀ - Viene poi prevista la possibilità per i medici di base e pediatri di libera scelta di andare in pensione a 72 anni. Nel pacchetto sanità è contenuto anche il rifinanziamento del Piano oncologico nazionale, oltre che la proroga della ricetta elettronica

ALTRE PROROGHE - Prorogata fino a fine anno la possibilità di dehors liberi per gli esercenti prevista nell'ambito delle misure per il contenimento del covid. Più tempo, infine (fino al 31 marzo) per i Comuni per decidere di non applicare lo stralcio delle multe e dei tributi fino a mille euro

COSA RIMANE FUORI - M5s e Pd hanno provato a riproporre la proroga di Opzione donna, ipotesi bocciata in commissione per una contrarietà del Tesoro in quanto onerosa. Stessa cosa per la proroga degli sconti delle accise sulla benzina così come per la proroga del Superbonus per le villette al 100%, proposta in emendamenti dei pentastellati
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