
Aziende, boom di assunzioni nel primo trimestre 2023: previsti 504mila nuovi ingressi
Secondo i dati Anpal-Unioncamere, entro marzo sono previste centinaia di migliaia di chiamate in tutti i settori, dal turismo all’agricoltura e all’industria. A contribuire ci sarà la stretta dell’esecutivo sul reddito di cittadinanza, che aiuterà la fame delle imprese di nuovi addetti. Da segnalare i 330mila nuovi ingressi previsti nell’ambito dei servizi, l’alta richiesta di dirigenti e la suddivisione geografica, con la Lombardia in cima alle regioni con più ingaggi

Le aziende sono a caccia di lavoratori. Secondo le elaborazioni Anpal-Unioncamere, tra gennaio e marzo 2023 sono previste ben 504mila assunzioni. L’industria della spiaggia punta a reclutare 50mila addetti in più rispetto alla scorsa stagione, un aumento addirittura del 20%. Bagnini, magazzinieri, manutentori, camerieri, cuochi, istruttori sportivi: ecco gli interessati
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I DATI - I dati di gennaio-marzo 2023 dovrebbero registrare un significativo aumento rispetto al recente passato: +12,9% rispetto al 2022 e +14% rispetto al 2019. In particolare, a febbraio sono in programma 174 mila assunzioni nell’industria, 51 mila nelle costruzioni, 34 mila assunzioni nelle imprese della meccatronica, 27 mila assunzioni nella meccanica e metallurgia, 330 mila lavoratori nei settori dei servizi
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LE FIGURE PIÙ RICERCATE - Le figure più appetite sono dirigenti (66,1%), operai specializzati (61,9%), tecnici (51,6%), conduttori di impianti (49%), professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione (47,5%), professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (41%)
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LA SUDDIVISIONE GEOGRAFICA - La suddivisione delle possibili assunzioni per aree geografiche vede come di consueto il Nord in prima posizione e in particolare nella graduatoria regionale si distinguono Lombardia (121 mila), Veneto (51 mila) e Lazio (50 mila)
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LA SPIAGGIA – “Le novità sul reddito di cittadinanza semplificano la vita delle imprese”, sottolinea il presidente Fiba, Maurizio Rustignoli. Già a febbraio c'è un vero e proprio boom delle prenotazioni per le vacanze estive 2023, che registrano una crescita del 43 per cento. Fortissima, soprattutto, la domanda di bagnini e operai manutentori per le spiagge
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GLI ALBERGHI - “Se non ci saranno eventi inattesi l’occupazione nel settore alberghiero tornerà come era nel 2019 già quest’anno. Vale a dire 350 mila occupati, +35mila posti e +10% rispetto allo scorso anno”, evidenzia Alessandro Nucara, dg di Federalberghi. Pesa, però, la defezione dei turisti russi e, in parte, cinesi
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I RISTORANTI – Anche le cucine si stanno rianimando: dati della Fipe mostrano a gennaio 57 mila proposte di lavoro, di cui 44 mila solo per cuochi, camerieri, lavapiatti e altre professionalità del comparto. L’associazione prevede, nel corso del primo trimestre dell’anno, 184 mila assunzioni. “Stiamo ripartendo ma non siamo ancora ai livelli occupazionali del 2019”, spiega Silvio Moretti, direttore area lavoro di Fipe

AGRICOLTURA – Inoltre, va considerato anche il ritorno nei campi di 100mila lavoratori stagionali, quelli che mancavano l’anno scorso. Negli scorsi anni la carenza di manodopera aveva raggiunto il 30%, ma adesso la situazione sembra essere sul punto di cambiare. Come sottolinea il responsabile Lavoro di Coldiretti, Romano Magrini, “sono stati introdotti tanti strumenti per contrastare l’effetto negativo del sussidio sulle dinamiche occupazionali in agricoltura, come i contratti di 45 giorni senza perdere l’assegno”

FARMACEUTICA – Tra le figure più ricercate nel settore industriale ci sono gli operai specializzati (+20 mila assunzioni rispetto allo scorso anno); i conduttori di impianti e gli operai di macchinari fissi e mobili (+15 mila) e i tecnici (+5 mila). Attesa una forte spinta alle assunzioni soprattutto nel settore della farmaceutica, una richiesta legata alle patologie che si sono sviluppate dopo il Covid

IL TERZIARIO – Per quanto riguarda le diverse aree aziendali, nel corso del 2023 le aziende prevedono questo tipo di assunzioni: 65 mila ingressi nell’area direzione e servizi generali; 66 mila nell’area amministrativa; 237 mila nelle aree tecniche della progettazione; 579 mila nell’area produzione e servizi; 253 mila nelle aree commerciali e vendite e 199 mila nella logistica. Resta però un problema generalizzato di deficit pari al 15% di domanda inferiore ai posti disponibili
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