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Luce e gas, arriva l'offerta di Poste Italiane: prezzi fissi e bloccati per due anni

Economia
©IPA/Fotogramma

Partirà da metà febbraio e la rata sarà costante per 12 mesi, verrà calcolata a prescindere dai consumi. Il meccanismo studiato ha l’obiettivo di introdurre un meccanismo virtuoso di riduzione dei consumi, in linea con quanto chiede la Commissione europea agli Stati membri

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È partito il conto alla rovescia per il debutto sul mercato dell’energia di Poste Italiane, con la vendita di luce e gas, a partire da metà febbraio. Dopo lo stand by temporaneo deciso lo scorso novembre a causa della forte volatilità dei prezzi del gas e, a cascata, dell’energia elettrica, ladata è ufficiale. Per il gruppo guidato da Matteo Del Fante è fondamentale avere una stabilità dei prezzi. Il piatto forte del piano per l’energia sarà infatti un'offerta a prezzo fisso dall’impianto innovativo: prezzo bloccato per due anni, con la possibilità di avere una rata costante per 12 mesi a prescindere dai consumi. La rata viene stabilita sulla base della media dei consumi dell’anno precedente. A fine anno si traccia il consuntivo: se i consumi sono stati superiori a quelli antecedenti la rata viene rimodulata al rialzo tenendo conto del differenziale aggiuntivo. Se invece i consumi sono scesi la rata si riduce. In alternativa è possibile azzerare ogni mese il differenziale pagando una rata a prezzo fisso che contabilizza i consumi effettivi e quindi può risultare di importo variabile.

Per le famiglie spesa stabile

Il meccanismo studiato dal management di Poste ha l’obiettivo di introdurre un meccanismo virtuoso di riduzione dei consumi, in linea con quanto chiede la Commissione europea agli Stati membri. Anche il ministro per l’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha annunciato di voler calmierare i prezzi fino a un ammontare, pari all'80% dei consumi medi. L’importanza di avere una stabilità dei prezzi all’ingrosso per Poste è legata al fatto che deve comprare oggi l’energia che venderà a prezzo fisso per due anni. Ma se da qui a un anno i prezzi tornassero a impennarsi e il cliente consumasse molto di più (perché fa molto caldo o molto freddo) la società dei recapiti non solo si troverebbe ad aver venduto energia a prezzi molto inferiori a quelli di mercato, ma anche a dover contabilizzare le perdite legate alle forniture aggiuntive di energia che dovrebbe garantire, comprandole sul mercato spot a prezzi stellari, perché non aveva messo in consumi aggiuntivi.

 

 

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Le utility prese in contropiede

Nei mesi scorsi tutte le utility, grandi e piccole, hanno dovuto far fronte a questo problema ed è per questo che oggi non offrono più il prezzo fisso ai nuovi clienti. Per questo in alcuni casi hanno fatto modifiche unilaterali dei contratti, ora vietate per legge fino a fine giugno, e poi a rivedere i prezzi a rialzo al momento della scadenza delle condizioni economiche. Il debutto di Poste sul mercato dell’energia in qualche modo coglie in contropiede le utility, che potrebbero avere meno margini di manovra nella competizione sulle offerte perché hanno già subito perdite.  

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