Bce, rialzo tassi interesse di mezzo punto percentuale. Rifinanziamenti principali al 3%
EconomiaPer combattere l'inflazione, nel solco della Fed, si è deciso un nuovo rialzo dello 0,50%. Un nuovo aumento della stessa entità arriverà a marzo. Lagarde: "Attività economica è rallentata notevolmente e ci aspettiamo resti debole nel breve termine"
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Anche l’Europa, nel solco della Fed, spinge sui tassi di interesse per combattere l'inflazione: la Bce ha deciso per un nuovo rialzo di mezzo punto percentuale. Il tasso sui rifinanziamenti principali sale così al 3%, quello sui depositi al 2,50% e quello sui prestiti marginali al 3,25%. Un nuovo aumento della stessa entità dovrebbe arrivare a marzo. “È ciò che intendiamo fare, è una parola forte anche se non un impegno irrevocabile o assoluto", ma "nessuno deve dubitare" della determinazione dell'Eurotower a riportare l'inflazione al 2%, ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, che ha precisato come sui rialzi ci sia stato "un accordo generale" con "consenso molto ampio". I rischi per lo scenario d'inflazione, ha detto sempre Lagarde, sono però adesso "bilanciati". Da notare come nello scorso Consiglio direttivo Bce, la presidente aveva parlato di rischi "al rialzo". Rivisti anche i pericoli per la crescita economica, che da "bilanciati" sono ora "al ribasso".
Lagarde: "Attività economica nell'area euro resterà debole nel breve termine"
Lagarde ha sottolineato che "l'attività economica nell'area euro, nonostante la crescita dello 0,1% nel quarto trimestre 2022, è rallentata notevolmente e ci aspettiamo resti debole nel breve termine". Da Francoforte arriva anche la conferma, come già comunicato a dicembre, che il portafoglio App (il programma di acquisti di titoli) scenderà di 15 miliardi di euro al mese dall'inizio di marzo alla fine di giugno 2023. Una volta ridotti i reinvestimenti nei bond, quelli restanti saranno condotti verso i titoli di Stato, "in proporzione alla quota di rimborsi per ogni Paese". Per quanto riguarda il programma di acquisti pandemico Pepp, il Consiglio direttivo intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza almeno fino alla fine del 2024.
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"Stretta alle condizioni del credito necessaria"
La stretta alle condizioni creditizie, con i prestiti divenuti più costosi e difficili da ottenere, è "efficiente e necessaria", ha detto ancora la presidente della Bce rispondendo alle ipotesi di un 'credit crunch': piuttosto, ha detto Lagarde, l'inasprimento delle condizioni creditizie dimostra una buona trasmissione delle decisioni di politica monetaria all'economia reale.
L’inflazione in Europa
Secondo l’ultima stima flash di Eurostat, l’inflazione starebbe scendendo: si parla di un +8,5% a gennaio, in calo rispetto al 9,2% di dicembre. Tra le singole componenti prevale il dato dell'energia (17,2%, rispetto al 25,5% di dicembre). Il valore è comunque troppo alto e supera di almeno quattro volte l’obiettivo dell’Eurotower, fissato al 2%. Nella seconda metà del 2022, la Bce ha alzato i tassi di 2,5 punti percentuali nel tentativo di placare la corsa dei prezzi, che a ottobre erano schizzati al 10,6%.
Le Borse europee
Corrono le Borse europee dopo le decisioni di politica monetaria, con gli investitori che vedono avvicinarsi la conclusione del ciclo rialzista della Bce, con il picco del tasso sui depositi atteso tra il 3,25 e il 3,5%. Secondo Fitch "i tassi di interesse concluderanno questo ciclo 100 punti base sopra a dove stanno oggi". Piazza Affari chiude le contrattazioni in progresso dell'1,49%, a 27.100 punti, ai massimi dal febbraio 2022. Bene anche le altre Borse europee: Francoforte in progresso del 2,16% a 15.509 punti, Parigi ha chiuso in rialzo dell'1,26% a 7.166 punti. Londra limita i rialzi allo 0,76%. Crollano i rendimenti dei titoli di Stato dell'Eurozona. Lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi si è chiuso di 18 punti base, a quota 182, mentre il rendimento del decennale italiano si è inabissato di 39 punti, al 3,89%, in un contesto di cali a due cifre per tutti i bond sovrani dell'Eurozona. Per il rendimento del Btp si tratta del crollo maggiore da marzo 2020. L'euro, dopo aver superato la soglia di 1,1 sul dollaro, ha invertito la rotta, cedendo lo 0,5% sul dollaro a quota 1,09.
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Rialzo dei tassi anche a Londra
Intanto, anche Londra si muove nella stessa direzione di Washington e Francoforte. La Banca d'Inghilterra ha deciso di portare i tassi – come era previsto - dal 3,5 al 4%, raggiungendo un livello record da 14 anni a questa parte. Si tratta del decimo aumento consecutivo degli ultimi mesi, deciso dal Monetary Policy Committee dell'istituto d'emissione di Londra con un nuovo voto a maggioranza. La decisione ha ricevuto l'ok di sette membri su nove. In base ai calcoli aggiornati, la Banca prevede ora un calo dell'inflazione dal 10,5% di adesso all'8% a giugno e fino al 3% entro fine anno, con il ritorno all'obiettivo fissato del 2% nel 2024.