Davos 2023, Lagarde: "L'inflazione è troppo alta, manterremo la rotta sui tassi"

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Alla quarta giornata del World Economic Forum è arrivata Greta Thunberg, insieme a Vanessa Nakate, Helena Gualinga e Luisa Neubauer: "È il Forum di chi distrugge il pianeta". Zelensky: "Il nostro obiettivo è liberare tutti i nostri territori". E su Putin aggiunge: "Non sono sicuro che sia vivo". La presidente della Bce Lagarde: il 2023 "non sarà brillante ma sarà comunque molto meglio di quanto si temesse"

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Alla quarta giornata del World Economic Forum a Davos, in Svizzera, è intervenuta la presidente della Bce Christine Lagarde. Secondo la governatrice il 2023 "non sarà brillante ma sarà comunque molto meglio di quanto si temesse". La numero 1 della Banca centrale europea ha poi ribadito che sugli aumenti dei tassi la Bce terrà "la barra dritta fino a quando saremo entrati in territorio restrittivo abbastanza a lungo per riportare velocemente l'inflazione al 2%".

Dopo il primo intervento, è tornato a parlare in videoconferenza il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: "Il nostro obiettivo è liberare tutti i nostri territori. La Crimea è la nostra terra, il nostro territorio, il nostro mare e le nostre montagne. Dateci le vostre armi e riavremo la nostra terra". Poi, riguardo all'indagine sull'elicottero caduto vicino a Kiev che ha provocato la morte del ministro degli Interni ucraino e di altre 13 persone, ha aggiunto: "Sono al vaglio diverse teorie e non sono autorizzato a parlare delle diverse ipotesi finché le indagini non saranno completate". E interpellato sui colloqui di pace ha risposto: "Non capisco bene con chi parlare e di cosa. Non sono sicuro che il presidente russo, che a volte appare contro il chroma key, sia davvero lui".

A Davos è arrivata anche Greta Thunberg, insieme a Vanessa Nakate, Helena Gualinga e Luisa Neubauer: i top-manager dell'energia "sapevano da decenni che i combustibili fossili causano catastrofici cambiamenti climatici", hanno "ingannato" i politici e il pubblico, e se non cambieranno direzione saranno "chiamati alle loro responsabilità con azioni legali", si legge nella lettera aperta delle giovani attiviste.

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- di Daniele Troilo
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Metsola: "Per vincere l'Ucraina ha bisogno di più aiuti"

- di Daniele Troilo

Illy: “Ecologia e Pnrr potrebbero evitare recessione”

"Gli investimenti straordinari per la transizione ecologica e la resilienza potrebbero evitare la recessione, che veniva data per certa fino a qualche mese fa”: è quanto ha auspicato Andrea Illy, presidente di illycaffè e co-chair della Regenerative Society Foundation, nel corso del suo intervento a Davos per il World Economic Forum. Secondo l'industriale triestino, "in uno scenario globale che presenta rischi sempre più elevati e numerosi, l'economia mondiale reagisce giocando la carta della transizione ecologica per accelerare la crescita e ridurre debito e disuguaglianze". Ma è soltanto adesso, "per la prima volta", che "non si parla solo di clima per il clima ma di clima per l'economia. La rivoluzione digitale, che ha trainato la crescita degli ultimi cinquant'anni, passa ora il testimone alla rivoluzione verde”.

- di Daniele Troilo

Silva: “Il Brasile proteggerà l'Amazzonia”
 

La ministra dell'Ambiente del Brasile, Marina Silva, a Davos. © ANSA
- di Daniele Troilo

Silva: “Proteggere l'Amazzonia è nostro dovere, ma abbiamo bisogno di una forte partnership”

"Comprendiamo che proteggere l'Amazzonia è nostro dovere e daremo l'esempio, ma abbiamo bisogno di una forte partnership", ha spiegato a Davos la ministra brasiliana dell'Ambiente Marina Silva. Ha aggiunto che occorre l'aiuto di organismi internazionali, aziende e varie organizzazioni, non solo per proteggere la foresta, ma anche per portare uno "sviluppo sostenibile" nell'area. Senza citare date, Silva ha inoltre rivelato che "presto" Lula terrà un incontro con i leader di tutti i Paesi che ospitano la foresta amazzonica per discutere di integrazione e soluzioni per la regione.
- di Daniele Troilo

Serbia: Vucic, pessimista su futura adesione Ue dei Balcani

"Sono pessimista sulla possibilità di entrare in Ue in un arco di tempo relativamente breve, non solo per la Serbia, ma per tutti noi (dei Balcani occidentali). Non siamo entusiasti come siamo soliti essere, così come l'Ue non è entusiasta di noi, come pensavamo fosse". Sono le parole del presidente serbo Aleksandar Vucic, intervenuto al World Economic Forum a Davos. Il capo di Stato serbo ha sottolineato come la popolarità dell'Ue sia in calo in alcuni Paesi della regione, un dato "molto prevedibile" per via di "diversi tipi di pressione politica: per noi la questione del Kosovo, per la Macedonia l'identità nazionale e in una certa misura il Montenegro". Incalzato sull'ambiguità della posizione di Belgrado in merito all'aggressione della Russia contro l'Ucraina, Vucic ha ribadito il sostegno all'integrità territoriale dell'Ucraina, tracciando un parallelo con la questione del Kosovo: "Per noi, il Donbass e la Crimea sono parte dell'Ucraina e non cambieremo posizione su questo", ha detto puntando il dito contro gli Stati europei che al contrario hanno cambiato la propria posizione sull'integrità territoriale della Serbia.
- di Daniele Troilo

Birol: "Dobbiamo mantenere il riscaldamento climatico entro gli 1,5 gradi”

"Dobbiamo mantenere il riscaldamento climatico entro gli 1,5 gradi celsius. Se andiamo oltre, l'equilibrio fragile del pianeta sarà distorto e saremo nei guai". Lo ha detto Fatih Birol, direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale per l'energia, a Davos. Ha spiegato che "dobbiamo trarre energia da fonti che non emettono carbonio e per farlo, la parola magica è investimenti". Da 1.500 miliardi attuali nelle energie pulite, occorre salire a 4 miliardi e "se ci riusciamo, non abbiamo bisogno di più carbone, né di più petrolio o gas", ha sottolineato.
- di Daniele Troilo

Ministra Silva: il Brasile proteggerà l'Amazzonia

Il Brasile è "tornato" per prendersi cura dell'Amazzonia e per guidare con leadership "dando l'esempio" sulla protezione dell'ambiente. A dirlo è stata la ministra dell'Ambiente, Marina Silva, intervenendo al Forum economico mondiale a Davos.
- di Daniele Troilo

Knot: dall'Italia segnali di responsabilità di bilancio

Klaas Knot, presidente della banca centrale olandese, in un'intervista alla Cnbc a margine del Forum economico mondiale ha parlato dell’Italia. "Fino ad ora i mercati hanno recepito i segnali che vengono dall'Italia come segnali che la politica di bilancio viene presa in modo molto responsabile, e quindi per una giusta ragione hanno fiducia nella sostenibilità dello spread attuale", ha detto. Ancora: "L'Italia sta beneficiando dei fondi del Ngeu che come sapete hanno elementi di condizionalità come le riforme, che dovrebbero pagare e se porteranno a un livello di produttività strutturalmente più alto anche un debito al 150% è sostenibile. Ovviamente il debito deve scendere, non ci devono essere dubbi a riguardo" e "anche il successo delle riforme delle regole di bilancio europee dovremo misurarlo in termini di declino del tasso di indebitamento perché quello può essere l'unico obiettivo".
- di Daniele Troilo

Greta Thunberg: “La gente che dovremmo ascoltare non è qui”

"A Davos la gente che più sta alimentando la distruzione del pianeta, la gente che è al cuore della crisi climatica, la gente che sta investendo sulle fonti fossili, in qualche modo riesce a sembrare la gente sulla quale contiamo per risolvere i problemi". A dirlo è stata Greta Thunberg, a un forum con il direttore dell'Agenzia internazionale dell'Energia (Iea), Fatih Birol, e l'attivista ugandese Vanessa Nakate. "Ma loro –ha aggiunto – non hanno questi come priorità. Loro hanno come priorità la loro ingordigia e profitti di breve periodo sopra la gente e il pianeta. Sembra che stiamo ascoltando loro, piuttosto che la gente che è effettivamente colpita dalla crisi climatica, la gente che vive sulla prima linea. Questo ci dice quanto assurda sia la situazione. La gente che dovremmo ascoltare non è qui. Invece siamo bombardati di messaggi da gente che fondamentalmente è quella che sta creando questa crisi".
- di Daniele Troilo

Starace (ad di Enel): crisi energetica occasione per riequilibrare le filiere industriali

A Davos ha parlato anche Francesco Starace, ad di Enel. La crisi energetica innescata dalla guerra e la transizione green, con la risposta americana dell'Inflation Reduction Act (Ira), offrono l'occasione per affrontare il vero nodo: riequilibrare le filiere industriali sulla base di un'evoluzione della tecnologia, guardando oltre il solo problema della produzione di energia e volgendo lo sguardo anche alla domanda, ha detto. "L'Agenzia internazionale dell'energia ha appena pubblicato un report chiamato Energy Technology Perspectives che è una lettura affascinante, mostra ciò che accade, non al settore energetico, ma al settore industriale del mondo come risultato della trasformazione del settore energetico. Questo è il motivo per cui l'Ira è congegnato in modo intelligente. Perché se si guarda bene questo rapporto e si guarda l'Ira, vedi che gli Usa non solo hanno interpretato correttamente la necessità di cambiare i sistemi energetici, ma anche quella di cambiare le filiere dei sistemi industriali che abbiamo costruito negli ultimi 20 anni", ha spiegato Starace. “Il patto implicito che tutti noi abbiamo fatto è che vogliamo conservare il diritto di comprare ciò che vogliamo, quando vogliamo, al prezzo che vogliamo, nella quantità che vogliamo, mentre qualcun altro si prende l'onere di investire nelle fabbriche, di produrre le merci e spedircele", ha aggiunto. Un patto che ha delegato produzioni alla Cina e altri Paesi asiatici, "che lo hanno fatto perché abbiamo lasciato loro il diritto di farlo e io penso che sia un ottimo affare fino a quando non viene spinto agli estremi, perché poi diventa pericoloso". "Penso - ha aottolineato Starace - che sia il momento di agire su quel fronte, non è solo il campo energetico. Attraverso l'energia c'è un cambiamento nel sistema, un'opportunità per riequilibrare le filiere. Ciò richiede attenzione da parte dei governi e richiede politiche". L'Ira americano, ha concluso, "chiaramente non può essere replicato in Europa, perché non abbiamo un'unione fiscale e quindi non possiamo usare leve fiscali. Ma qualcosa bisogna fare".
- di Daniele Troilo

Rutte: “Servono più finanziamenti europei? Beh, ce ne sono così tanti”

Mark Rutte, primo ministro dei Paesi Bassi, durante un panel a Davos entra a testa bassa nel dibattito sulla Politica industriale Green dell'Unione europea in risposta all'Inflation Reduction Act. E critica duramente la richiesta - forte in Italia - che ad aiuti di Stato più veloci sia affiancata una dotazione finanziaria comune europea per aiutare i Paesi più indebitati. Critica anche l'idea di gettare alle ortiche le regole sugli aiuti di Stato. "Ora alcuni dicono: servono più finanziamenti europei. Beh, ce ne sono così tanti", ha detto Rutte durante i lavori del Wef. "Non sono a favore, ci sono così tanti soldi messi in comune, il recovery fund, i progetti europei, i soldi per gli obiettivi 2030 per la transizione energetica", ha aggiunto. E ancora: "Sento anche alcune forze dire che dovremmo liberarci delle regole sugli aiuti di Stato. Sapete cosa significherebbe, significherebbe la fine del mercato unico, uno degli elementi di successo dell'Europa".
- di Daniele Troilo

Dombrovskis: "Ira rischia di tagliare legami Usa-Ue"

L'Inflation Reduction Act con cui l'amministrazione Biden finanzierà la transizione green delle imprese "è fatta in maniera discriminatoria, non per costruire catene del valore transatlantiche ma piuttosto per tagliarle". Lo ha detto il Commissario Ue agli Affari economici Valdis Dombrovskis, spiegando di aver parlato del tema con la Rappresentante del Commercio americana Katherine Tai questa settimana: "Ci sono delle aperture e continuiamo a lavorarci. Vediamo quanto riusciremo a ottenere per risolvere nostre preoccupazione".
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Rutte: "In Italia e Francia troppo indebitamento"

"Dobbiamo fare diverse cose allo stesso tempo. Dobbiamo ridurre l'indebitamento pubblico, che è ancora troppo alto in Italia, in Francia ed altri Paesi, alcuni grandi, e appesantisce la crescita". Lo ha detto Mark Rutte, primo ministro dei Paesi Bassi, durante un panel del Forum economico mondiale con la presidente della Bce Christine Lagarde e il Commissario Ue Valdis Dombrovskis. Rutte ha criticato la spesa pensionistica: "Dobbiamo fare riforme strutturali, in particolare delle pensioni, se si guarda all'Italia, alla Francia e altri spendono dal 10 al 15% del Pil nelle pensioni" togliendo risorse che potrebbero aiutare le famiglie contro l'inflazione.
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Bonomi: "L'industria italiana non è più la pecora nera europea"

"L'industria italiana è attrezzata per rispondere alle grandi sfide. Una delle cose emerse anche qui a Davos è che sono tutti stupiti dall'industria italiana. Normalmente eravamo un po' le pecore nere dell'industria europea, oggi tutti guardano all'industria italiana con grande ammirazione e questo ci riempe di orgoglio". Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ospite di Rai Radio 1 da Davos.
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Dombrovskis: "Servono misure mirate per ridurre i prezzi dell'energia"

A Davos è intervenuto anche il vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, che in un panel sul recupero della crescita in Europa ha detto: "Abbiamo bisogno di interventi mirati per poter far calare i prezzi dell'energia perché questo è un problema che rimarrà con noi". I governi possono iniziare a ridurre i loro deficit per muoversi verso una più restrittiva politica fiscale? "Certo, se vogliamo rispondere alle attuali circostanze economiche, con la crescita che rallenta e l'inflazione alta, dobbiamo avere un mix coerente di politiche macroeconomiche - ha risposto Dombrovskis - ci vuole coerenza tra la politica monetaria e e la politica fiscale, non possono lavorare per finalità trasversali". Per il responsabile della Commissione Ue "la nostra raccomandazione per quest'anno è di avere una politica di bilancio sostanzialmente neutrale nell'area euro e vediamo la possibilità di ridurre i deficit a seconda di quanto gli aiuti alle famiglie e per il caro energia sono ben mirati, perché circa il 70% delle misure non sono mirate e creano inflazione, non creano domanda di energia e non aiutano a ridurre i prezzi energetici".
- di Daniele Troilo

Gentiloni,: "Critiche dall'Italia alla Bce? Meglio gioco di squadra2

"L'indipendenza della Bce deve essere sempre un principio e certamente lo è per la Commissione europea. La sfida di oggi è continuare ad avere un gioco di squadra fra politica di bilancio e politica monetaria, se l'inflazione non diminuisce a causa di politiche di bilancio sbagliate il danno sarebbe per i cittadini, non per l'onore della Bce". Lo ha detto il Commissario Ue agli Affari economici e monetari Paolo Gentiloni a margine del Forum economico mondiale, interpellato dai giornalisti sulle critiche di alcuni esponenti del governo italiano alla Bce.
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Lagarde a Davos: "La Bce manterrà la rotta sui tassi"

Sugli aumenti dei tassi la Bce terrà "la barra dritta fino a quando saremo entrati in territorio restrittivo abbastanza a lungo per riportare velocemente l'inflazione al 2%", ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde durante un panel del Forum economico mondiale. Lagarde ha spiegato che l'inflazione "continua ad essere troppo alta" e ha sottolineato che il mercato del lavoro europeo "non è mai stato così vibrante".
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Lagarde: "L'inflazione è troppo alta, siamo determinati ad agire"

"L'inflazione nell'area euro "è troppo alta e siamo determinati a riportala al 2% in modo tempestivo con tutte le misure necessarie", ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde al Forum economico internazionale di Davos, precisando che l'inflazione resta l'"obiettivo primario della Bce".
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