
Pensioni, statali a 70 anni e medici a 72: le proposte nel Milleproroghe
Un emendamento a prima firma Domenico Matera (FdI) consentirebbe ai dipendenti pubblici di continuare a lavorare fino a 70 anni. Lega e Noi Moderati propongono invece di rinviare l’uscita per il personale sanitario. Critici i sindacati

Un emendamento di FdI al Milleproroghe a prima firma Domenico Matera darebbe la possibilità ai dipendenti pubblici che hanno già compiuto 67 anni e hanno quindi raggiunto l'età della pensione di vecchiaia di rimanere in servizio fino a 70 anni "su base volontaria"
Pensioni, gli aumenti slittano a marzo: cosa sappiamo
Nel caso in cui venisse approvata, l'opzione sarebbe valida solo per chi non ha ancora raggiunto i 36 anni di contributi. Spetterà comunque alla singola amministrazione accogliere la richiesta
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato sulle notizie di economia
Per quanto riguarda i medici, invece, ci sono due emendamenti (uno della Lega e uno di Noi moderati) che danno la possibilità di andare in pensione a 72 anni
Pensioni febbraio 2023, quando arriva il pagamento del cedolino e cosa sapere
Come ricorda Il Messaggero, anche altre proposte avanzano l'idea di estendere fino al 2026 la possibilità di accordi tra aziende e sindacati per l’uscita di dipendenti che si trovino a non più di sette anni dal raggiungimento dei requisiti per la pensione
Pensioni, i calcoli dell’Inps: un 25enne dovrà lavorare più di 46 anni
Secondo Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami (il Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani) la possibilità di mantenere in servizio i medici fino ai 72 anni "potrebbe essere una sorta di regalo ai professori universitari e ai primari che di fatto bloccherebbe l'avanzamento di carriera dei medici più giovani e nel contempo un assist alle casse previdenziali che pagherebbero due anni in meno di pensioni incassando due anni in più di contributi"

"Tenere i medici al lavoro fino a 72 anni non è la soluzione. Piuttosto, il governo e la maggioranza dovrebbero pensare a un sistema sanitario equilibrato che non carichi all'inverosimile i medici, soprattutto quelli di medicina generale, costringendoli a lasciare la professione anticipatamente", aggiunge Testa

"È assurdo che una proposta di questo tipo venga avanzata nuovamente dopo che era stata bocciata nel corso della discussione sulla manovra finanziaria lo scorso autunno", conclude

Luigi Sbarra, leader della Cisl, intervistato nei giorni scorsi da Rai2 ha ribadito la necessità di costruire un “accordo complessivo sulla riforma del sistema pensionistico e previdenziale”. Ha poi sottolineato la proposta dei sindacati: uscire a partire dai 62 anni oppure con 41 anni di contributi a prescindere dall’età

Sbarra ha inoltre sottolineato l’importanza della "previdenza complementare” e ha rimarcato la necessità di “rendere strutturale l'Ape sociale” e di “negoziare anche misure di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro"

Le proposte di uscire a partire dai 62 anni o con 41 di contributi, prosegue Sbarra, sono un pezzo importante della piattaforma unitaria di Cgil, Cisl, Uil
Come anticipare la pensione con il riscatto della laurea: cosa sapere