
Bonus colf e badanti, nuovo contributo in arrivo per le famiglie che assumono regolarmente
Il governo pensa a una revisione del sistema in vigore come parte del Piano Nazionale per la lotta al lavoro sommerso 2023-2025. Si punta soprattutto a un nuovo aiuto mensile, parametrato all'Isee ma comunque non inferiore alle detrazioni fiscali già ammesse, che tenga conto delle ore di lavoro effettuate

Tra le misure che il governo punta ad approvare nei prossimi mesi ci sono anche nuovi bonus per incentivare l’assunzione regolare di lavoratori domestici. Lo prevede il Piano Nazionale per la lotta al lavoro sommerso 2023-2025, adottato lo scorso 19 dicembre 2022 ed entrato in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dello scorso 21 dicembre
Incentivi auto e moto 2023, torna l'Ecobonus: cosa c'è da sapere
IL LAVORO DOMESTICO IN ITALIA – Nel testo si legge che per ridurre il lavoro irregolare non si può prescindere da interventi decisi sul settore domestico. A partire da “azioni di semplificazione delle procedure che le famiglie sono tenute a seguire per adempiere ai propri obblighi di datori di lavoro e misure di incentivo (anche economico) per le famiglie all’utilizzo del lavoro regolare”
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
Gli occupati alle dipendenze di famiglie italiane, secondo stime Istat, sono quasi 1.500.000 (al 90% donne e al 70% stranieri, compresi anche immigrati in condizione di irregolarità di soggiorno). Un quarto del lavoro sommerso in Italia, si legge nel Piano, si concentra nel settore domestico, con oltre 780mila lavoratori irregolari
Bonus e rincari, novità 2023: cosa cambia per famiglie e imprese
NUOVO BONUS COLF E BADANTI – Il Piano propone innanzitutto l’introduzione di un nuovo bonus, parametrato all’Isee familiare, che vada a coprire “parte del costo complessivo sostenuto per i lavoratori domestici”, tenendo conto delle ore di lavoro effettuate e dietro presentazione dell’opportuna documentazione. L’aiuto dovrebbe “decrescere a fronte di livelli più elevati di Isee”: il documento parte dal presupposto per cui sono soprattutto le famiglie ricche a fare ricorso ai collaboratori domestici
Carta acquisti 2023, online i moduli per fare richiesta: come fareSi pensa a un aiuto mensile, sul modello dell’Assegno Unico per le famiglie, che sia accompagnato dall’introduzione di un “limite orario minimo di circa 20 ore settimanali di lavoro domestico per ottenere l’intero ammontare del bonus, che invece verrebbe ridotto proporzionalmente per contratti di lavoro più brevi”. Si favorirebbe così quindi l’emersione di ore di lavoro non dichiarate
Bonus giovani, dal 2024 arrivano due nuove carte. Cosa sapere
Il bonus, continua il Piano, dovrebbe essere comunque “meno generoso” per chi percepisce già assegni di accompagnamento e non dovrebbe essere destinato a chi ha ricevuto in passato sanzioni “connesse a irregolarità contributiva”. Al di là dell’Isee familiare, in linea di massima l’aiuto non dovrebbe poi essere di valore inferiore all’importo che, secondo la normativa vigente, è già possibile abbattere in dichiarazione dei redditi: 1.549,36 all’anno
GUARDA IL VIDEO: Bonus colf e badanti: tutte le novitàLA SITUAZIONE ATTUALE – Il governo ricorda come al momento sia appunto consentita solo la deduzione fiscale dei contributi sociali pagati ai lavoratori, fino al limite previsto. La deduzione copre più o meno i contributi sociali complessivi pagati per colf o badanti non conviventi che lavorano 20 ore a settimana. Tuttavia, essendo limitata ai contributi sociali, copre tra il 10 e il 15% del costo totale del lavoro sostenuto. La percentuale è piuttosto bassa nel confronto internazionale. In Francia, ad esempio, si arriva al 50%
ALTRE MISURE – Si punta poi ad adottare “percorsi di semplificazione amministrativa secondo una complessiva rivisitazione e semplificazione del Libretto Famiglia e di promozione dell’occupazione formale”, prevedendo ad esempio “che l’acquisto dello stesso Libretto avvenga in un processo di matching realizzato attraverso un canale formale” e cioè “mediante un soggetto pubblico o privato abilitato alla intermediazione, che sia in grado di supportare l’utilizzatore nel processo di selezione”
Un’altra linea di intervento adocchiata dal governo è quella di ripristinare, limitatamente a datori di lavoro che siano cittadini privati e famiglie, l’utilizzo dei voucher o buoni lavoro, così da ricondurre nella legalità prestazioni abitualmente svolte in nero, come già succede in diversi Paesi europei

Il tutto dovrebbe essere nell’ambito di un portale Inps dedicato alla registrazione e alla gestione dei rapporti di lavoro domestico. Il portale – eventualmente abbinato anche a un'applicazione - avrebbe anche “la funzione di fornire in tempo reale risposte ai quesiti connessi alle diverse fasi cha vanno dall’instaurazione del rapporto di lavoro domestico alla sua concreta gestione”
I bonus per la casa del 2023