
Fotovoltaico, dati in crescita ma rimangono i dubbi: i 5 falsi miti più diffusi
Secondo un’analisi dei dati Gaudì, elaborata da Italia Solare, quest’anno in Italia nell’arco di sei mesi è stato installato 1 GW di nuova potenza per un totale di 71.951 impianti. Ma c’è chi ancora ha delle perplessità su questo tipo di impianti, ad esempio sullo smaltimento o su un ipotetico rischio per l’ambiente e i terreni agricoli: ecco le risposte di SENEC, azienda del settore che ha deciso di sfatare alcune di queste convinzioni errate

Il fotovoltaico in Italia continua ad avanzare. Secondo i dati riportati dall’ultima analisi dei dati Gaudì, elaborata da Italia Solare, nel 2022 in sei mesi è stato installato 1 GW di nuova potenza per un totale di 71.951 impianti, una capacità superiore a quella realizzata annualmente dal 2014 al 2021
GUARDA IL VIDEO: Comunità energetiche, rinnovabile per ambiente
Tuttavia, nonostante i dati in crescita, sono ancora tante le persone scettiche sull’argomento: c’è chi manifesta dubbi riguardo allo smaltimento dei pannelli, chi crede rappresentino in realtà un rischio per l’ambiente e per i terreni agricoli, chi pensa che l’energia ricavata dal sole non sia davvero risolutiva per raggiungere l’indipendenza energetica
Bonus pannelli fotovoltaici: quali sono quelli regionali
Per questo SENEC, azienda del settore del fotovoltaico con accumulo con sede a Lipsia, ha deciso di sfatare i 5 falsi miti più comuni che riguardano questo tipo di impianti
Bonus batterie, arriva l’agevolazione per i sistemi di accumulo dell’energia rinnovabile
LE DIFFICOLTÀ DI SMALTIMENTO RENDONO I PANNELLI FOTOVOLTAICI ALTAMENTE INQUINANTI - Per la realizzazione dei pannelli solari - spiega SENEC - viene impiegato principalmente il silicio, un materiale a basso impatto ambientale e, tra le altre cose, altamente riciclabile
Pannelli fotovoltaici, come richiedere il credito d’imposta e a quanto ammonta
Quando un impianto fotovoltaico finisce la propria vita utile o deve essere dismesso per una qualsiasi ragione entrano in gioco diverse modalità per il recupero dei materiali che compongono i moduli, che possono quindi essere utilizzati, poi, per ulteriori realizzazioni. Il fotovoltaico, in definitiva e al contrario di quello che si pensa, è rispettoso dell’ambiente e, a seconda dei casi, di ogni pannello viene riciclata una percentuale tra l’80 ed il 90%
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
I PANNELLI FOTOVOLTAICI NON RIDUCONO EFFETTIVAMENTE LE EMISSIONI DI CO2 PERCHÉ PER LA LORO PRODUZIONE SI CONSUMA ENERGIA DA CARBONE - In effetti, questa affermazione può essere apparentemente vera, ma solo se ci si ferma al momento della produzione del pannello, dato che le fonti di produzione dell’energia utilizzata dalle fabbriche sono ancora primariamente quelle tradizionali (anche se, negli ultimi anni, le energie rinnovabili stanno occupando una percentuale sempre maggiore e più importante nel mix energetico globale)

In realtà l’energia impiegata per produrre un modulo fotovoltaico - precisa SENEC - viene compensata dall’energia prodotta dallo stesso in meno di un anno di funzionamento. Quindi, trascorso questo periodo, il modulo fotovoltaico comincia ad essere al 100% pulito e rinnovabile

GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI SOTTRAGGONO TERRENO UTILE ALL’USO AGRICOLO - Per rendersi conto di come questa affermazione non corrisponda al vero, basta fare un paio di calcoli partendo dai dati annuali raccolti da Ispra: secondo gli ultimi numeri, di una superficie agricola disponibile di 16,6 milioni di ettari, la parte realmente utilizzata e coltivata è di circa 12,4. Ne restano quindi circa 4,2 non utilizzati e a questi si aggiunge una superficie agricola abbandonata di oltre 120mila ettari ogni anno

Per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030 sono necessari 43 Gigawatt di nuove installazioni fotovoltaiche che, a livello di spazio, corrispondono a circa 56mila ettari di superficie. Considerando che il 30% dei Gigawatt potrebbe essere ricavato da pannelli fotovoltaici installati sul tetto, la superficie da adibire a impianti fotovoltaici risulta essere di circa 39mila ettari: soltanto un terzo della superficie agricola che ogni anno viene abbandonata e solo lo 0,24% della superficie agricola totale

Inoltre, aggiunge SENEC, adeguate installazioni possono consentire di utilizzare comunque il terreno sottostante i pannelli per la coltivazione agricola

IL FOTOVOLTAICO È UN PERICOLO PER IL PAESAGGIO E COMPROMETTE LA BIODIVERSITÀ - Sulle aree protette o di pregio paesaggistico e naturalistico non è comunque possibile installare pannelli a terra, proprio perché sono zone già salvaguardate da vincoli che ne tutelano la conformazione e la sopravvivenza

Inoltre, va considerato che oggi, in Italia, gran parte dei terreni agricoli è devastata da un uso eccessivo di pesticidi, che distruggono la biodiversità: nei luoghi in cui vengono installati impianti fotovoltaici, invece, non è consentito l’utilizzo di diserbanti e sostanze chimiche, cosa che rende la loro presenza sul terreno più vantaggiosa

IL FOTOVOLTAICO È UNA FONTE DI ENERGIA PURTROPPO INAFFIDABILE, PERCHÉ NON PROGRAMMABILE E NON PREVEDIBILE (E LA NOTTE NON PERMETTE DI SFRUTTARE L’ENERGIA PULITA E RINNOVABILE DEL SOLE) - Certamente non bastano solo i pannelli fotovoltaici per sfruttare al massimo l’energia del sole ed essere autosufficienti dal punto di vista energetico. Un impianto fotovoltaico produce energia quando c’è sole e, in sua assenza, come nei giorni piovosi o durante la notte, ciò non si verifica

Un modo per rendere questa energia a propria disposizione h24 però c’è: è l’accumulatore, un dispositivo che, integrato all’impianto fotovoltaico, immagazzina l’energia prodotta durante le ore per renderla disponibile sia al calar del sole sia nelle giornate di scarsa luminosità
Rinnovabili, quando si risparmia con un impianto fotovoltaico e cosa serve sapere