
Russia, quali sono i “trucchi” per aggirare l’embargo europeo sul petrolio: la situazione
Mosca avrebbe preparato una serie di stratagemmi per non rispettare le nuove regole comunitarie in materia di greggio, in modo tale da non rischiare di perdere fino a 600mila barili al giorno di mancate esportazioni. “Puoi escogitare ogni furbizia, ma c’è troppo prodotto da spostare: i russi faranno fatica a mantenere intatte le proprie uscite”, ha dichiarato Craig Kennedy, esperto in materia del Davis Center di Harvard

Lunedì 5 dicembre scatta ufficialmente l'embargo europeo al petrolio russo ma Mosca, da quanto sembra, si è già attrezzata per aggirarlo
GUARDA IL VIDEO:Da lunedì stop al petrolio russo in Europa via nave
GLI STRATAGEMMI – L’idea principale sarebbe quella di aggirare il blocco attraverso "navi fantasma" che disconnettono i sistemi di localizzazione e registrano le petroliere in paradisi fiscali dove vengono offerte bandiere di copertura. Altro escamotage, secondo il Wall Street Journal, è il trasbordo del greggio in navi più grandi mischiandolo con un olio dalle caratteristiche simili. La legge prevede infatti che per essere considerato russo, il petrolio deve provenire almeno per il 51% da aziende del Paese
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economiaI NUMERI - Secondo l'International Energy Forum, l'embargo porterà ad avere almeno tre milioni di barili in meno ogni giorno per i Paesi dell'Unione europea. Un dato che, unito ai tagli Opec (2 milioni di barili decisi a ottobre) e al caos in Cina potrebbe portare a una nuova impennata delle quotazioni con pesanti ricadute per l'inflazione. L'embargo europeo, infatti, si aggiunge a quello deciso in primavera da Usa, Canada, Gran Bretagna e Australia
Guerra Ucraina, negli Usa benzina italiana con petrolio russo
RISCHIO IMPENNATA - Nell'ultimo mese, il prezzo del greggio russo è sceso a 69 dollari, in calo del 10%. La decisione, spiegano gli analisti, potrebbe avere una tendenza rialzista sulle quotazioni del greggio a livello globale. Lo scatto del price cap per quello trasportato via nave (60 dollari al barile) consentirà agli operatori europei di trasportare (e assicurare) il petrolio russo verso Paesi terzi solo con un prezzo inferiore al tetto stabilito
Price cap, caos in Ue: il prezzo del gas torna a salire
UN MODO PER RIDURRE – “Il limite di prezzo è stato pensato per ridurre le entrate della Russia, mantenendo stabili i mercati energetici globali attraverso l’approvvigionamento continuo. Contribuirà quindi anche ad affrontare l'inflazione e a mantenere stabili i costi energetici in un momento in cui i costi elevati, soprattutto del carburante, sono una grande preoccupazione nell'Unione europea e in tutto il mondo", spiega la Commissione. A partire dal 5 febbraio 2023 il price cap si estenderà ai prodotti petroliferi raffinati, con prezzo da definire
Cingolani: "Rigassificatore di Piombino? Non usarlo sarebbe una beffa"
LO SCHEMA DI MOSCA - Secondo molti broker Mosca starebbe mettendo in piedi una flotta di 100 vecchie petroliere per aggirare le restrizioni occidentali. I trader affermano che la flotta ombra ridurrà l'impatto di tali misure, ma non completamente visto che le decisioni di Ue e G7 taglieranno fuori Mosca da gran parte della flotta globale di petroliere. Come spiega il Financial Times, agli assicuratori come i Lloyd's di Londra sarà impedito di coprire navi che trasportano greggio russo a meno che non venga venduto sotto il prezzo massimo
Guerra Ucraina, Biden: "Parlo con Putin se dimostra di volere la pace"
LA RISPOSTA DELLA RUSSIA – Da Mosca arriva il divieto a trattare con Paesi che impongono il tetto. "Da quest'anno l'Europa vivrà senza petrolio russo. Aspettate e vedrete che molto presto l'Ue accuserà la Russia di usare il petrolio come arma", ha avvertito Mikhail Ulyanov, rappresentante permanente della Russia presso le organizzazioni internazionali a Vienna. I trader dicono che l'oro nero sarà diretto verso altri mercati, ovvero India, Cina e Turchia che sono diventati da marzo i maggiori clienti di Mosca
Iran, accordo con Gazprom sul petrolio russo
IL BISOGNO DI NAVI – Ma come farà la Russia a mettere su una simile flotta? “Gli acquisti anonimi di navi cisterna sono monitorati. Le navi hanno generalmente 12-15 anni e dovrebbero essere demolite”, ha detto Anoop Singh, capo della ricerca sulle petroliere di Braemar. "Questi sono acquirenti con cui non abbiamo familiarità. Riteniamo che la maggior parte di queste navi sia destinata alla Russia", ha concluso Singh. Nel 2022, si dice che gli operatori legati alla Russia abbiano acquistato 29 superpetroliere, in grado di trasportare più di 2 milioni di barili

L’ACQUISTO - Sembra inoltre che Mosca abbia acquistato 31 Suezmax, in grado di trasportare circa 1 milione di barili ciascuna, e 49 petroliere Aframax che possono trasportare ciascuna circa 700mila barili. Andrei Kostin, capo della banca statale russa VTB, lo scorso ottobre sosteneva “che il Paese avrebbe dovuto spendere almeno 16,2 miliardi di dollari per l'espansione della flotta di navi cisterna”. Mentre il vice primo ministro russo Alexander Novak a marzo spiegava che la Russia avrebbe costruito le proprie "catene di approvvigionamento" nel greggio

LE VENDITE ANONIME – “Il numero di navi di cui la Russia avrà bisogno per spostare tutto il suo petrolio fa venire l'acquolina in bocca”, ha affermato Craig Kennedy, un esperto di petrolio russo del Davis Center di Harvard. “Negli ultimi mesi abbiamo assistito a numerose vendite ad acquirenti anonimi e, poco dopo, molte di queste navi cisterna si sono presentate in Russia”, ha detto al FT. La Russia affronterà una mancanza di petroliere e avrà difficoltà anche nel 2023 per mantenere i livelli di esportazione, aumentando i prezzi, affermano gli analisti

DA FEBBRAIO - Il deficit potrebbe aumentare quando “il divieto dell'Ue si estenderà anche ai combustibili raffinati russi a febbraio”, ha affermato Kennedy. La Russia avrà bisogno di accedere a un numero ancora maggiore di petroliere, perché la durata di ogni viaggio verso l’Asia sarà maggiore. Braemar prevede che il deficit russo sarà tra i 700mila e 1,5 milioni di barili al giorno. Rystad stima che la Russia sarà a corto di 60-70 navi cisterna, con un calo delle esportazioni via mare di circa 200mila barili al giorno

DIFFICOLTÀ PERSISTENTI – Secondo Rystad, i volumi totali russi persi sul mercato potrebbero arrivare a 600mila barili al giorno se Mosca dovesse vendicarsi tagliando le forniture via oleodotto verso l'Europa prima di avere abbastanza petroliere per dirottarli. "La Russia ha bisogno di più di 240 petroliere per mantenere il flusso delle sue attuali esportazioni", ha detto Viktor Kurilov, analista di Rystad. "Puoi escogitare ogni furbizia, ma c’è troppo petrolio da spostare: i russi faranno fatica a mantenere intatte le proprie esportazioni", ha detto Kennedy
Petrolio, Opec+ taglia la produzione di 2 milioni di barili al giorno