
Gas, le trivelle sono una novantina tra terra e mare: la mappa in Italia
Secondo Assorisorse, la produzione italiana di gas potrebbe quasi raddoppiare entro il 2025. L’aumento era nei piani del governo Draghi e sembra sia tra gli obiettivi anche del nuovo esecutivo. Il nostro Paese ha riserve di metano per circa 112 miliardi di metri cubi

La produzione italiana di gas, secondo i numeri di Assorisorse, l'associazione di Confindustria delle imprese estrattive, "potrebbe aumentare da 3,3 miliardi di metri cubi nel 2021 a circa 6 miliardi di metri cubi/anno entro il 2025 e oltre 7 negli anni successivi". Far crescere la produzione nazionale è quello che il governo Draghi voleva fare. E il governo Meloni ha già detto che sull'energia vuole seguire la linea del suo predecessore
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L'Italia, secondo i dati del Ministero della Transizione ecologica (che presto cambierà il nome in Ambiente e Sicurezza energetica), ha riserve di metano per circa 112 miliardi di metri cubi, fra mare e terra: 45,775 miliardi certi, 45,901 probabili, 19,912 possibili. Secondo Assorisorse, il nostro Paese nel 2021 ha estratto 3,3 miliardi di metri cubi di metano, a fronte di un consumo nazionale di 74,1 miliardi
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Nel 2000, la produzione nazionale era di 17 miliardi di metri cubi all'anno. Vent'anni dopo, nel 2020, era scesa a 4 miliardi. L'anno scorso ha toccato il minimo, con un calo annuo (dati Arera) del 16,7%. Lo scorso febbraio il Ministero della Transizione ecologica ha pubblicato il Pitesai, il piano che indica dove si può trivellare e dove no
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Le trivelle attive secondo Assorisorse sono una novantina fra terra e mare, in 15 regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto. Sono escluse solo Liguria, Val d'Aosta, Trentino Alto Adige e Sardegna
Dal price cap al Ttf: il glossario per capire la crisi energeticaIl 70% dei pozzi sono gestiti da Eni, il 16% da Royal Dutch Shell, il resto da società minori. A terra le trivelle sono concentrate in Lombardia ed Emilia Romagna, poi sulla costa adriatica fino alla Puglia, in Basilicata, in Calabria intorno a Crotone, in varie zone della Sicilia. Le riserve maggiori secondo il Pitesai sono al Sud: su 66,245 miliardi di metri cubi complessivi, 60,641 sono nel Mezzogiorno, 0,784 al centro e 4,82 al Nord

In mare il gas si trova soprattutto lungo la costa adriatica, da Venezia fino al Molise, e al largo di Brindisi. Ci sono poi un giacimento di fronte a Crotone e diversi campi nel Canale di Sicilia, di fronte a Gela. In mare, le riserve sono più omogenee fra le varie parti d'Italia: su 45,345 miliardi di metri cubi, davanti a Veneto e Romagna ce ne sono 13,474, davanti a Marche, Abruzzo e Molise 12,492, davanti a Puglia, Calabria e Sicilia 19,379

Riguardo ai prossimi passi del Governo Meloni, il neoministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin sarà affiancato dall'ex ministro Roberto Cingolani, un tecnico che ha accettato di aiutare il suo successore per qualche mese a districarsi nella materia
Secondo quanto detto da Meloni, i punti principali del suo programma in materia energetica sono: battaglia in Europa per un tetto al prezzo del gas e per il disaccoppiamento del prezzo dell'elettricità da quello del metano (per far pagare meno la corrente da fonti rinnovabili, più economiche); misure di emergenza contro il caro bollette a imprese e famiglie, cercando fondi "nelle pieghe del bilancio" e dagli extraprofitti delle società energetiche; aumento dell'estrazione nazionale di gas, oggi ai minimi termini; potenziamento delle fonti rinnovabili

A questi obiettivi, che erano già del governo Draghi, Meloni ne ha aggiunti altri di sapore più "nazionale": creare fabbriche italiane di componentistica per le fonti rinnovabili (soprattutto i pannelli solari) ed evitare di "demolire filiere di eccellenza produttiva nazionale" per passare "alla dipendenza dalle materie prime cinesi". Una chiara allusione al settore dell'auto, e al passaggio dai motori endotermici (eccellenza italiana) a quelli elettrici (con le batterie monopolizzate dal Dragone)

Il governo Draghi ha lasciato un tesoretto di 10-11 miliardi di euro, frutto dei maggiori introiti fiscali per l'aumento del prezzo del gas. Ma se le tariffe resteranno alte, anche questi soldi finiranno presto. L'Italia oggi estrae solo 3 miliardi di metri cubi di gas all'anno (nel 2000 ne estraeva 17 miliardi). Secondo Assorisorse, si potrebbe riuscire ad arrivare a estrarre 6-7 miliardi di metri cubi di gas all’anno entro il 2025
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