Come funzionerà il rigassificatore di Piombino: il progetto e la nave Golar Tundra
Si avvicina l'arrivo della nave acquistata da Snam per trasportare il Gnl da rigassificare e trasferire alla rete nazionale per i consumi. Dovrebbe rimanere per tre anni nella banchina est dello scalo portuale toscano, per poi essere trasferita off-shore per i prossimi 22 anni. Si stima che l'imbarcazione abbia una capacità di stoccaggio di 170mila metri cubi di Gnl e una capacità di rigassificazione di cinque miliardi di metri cubi all'anno, pari al 6,5% del fabbisogno nazionale di gas
Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha autorizzato l'installazione del rigassificatore nel porto di Piombino, in provincia di Livorno. Il governatore ha firmato il documento nella sua veste di commissario straordinario del governo per l'opera. "La nave, a questo punto, dopo le opere propedeutiche" per il suo posizionamento in porto, "può arrivare" a Piombino", ha commentato Giani, riferendosi alla nave rigassificatrice Golar Tundra di Snam
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La firma da parte di Giani arriva dopo l’approvazione in Giunta regionale di un memorandum in 10 punti in cui si chiede la costruzione di una cabina di regia – di cui facciano parte il presidente della Regione, la presidenza del Consiglio, i ministri competenti e il Comune di Piombino - per seguire l'installazione del rigassificatore. L’infrastruttura, considerata cruciale per l’indipendenza energetica dell’Italia dalla Russia, continua però a non piacere all’amministrazione di Piombino, preoccupata per i possibili risvolti ambientali del progetto
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"Dal nostro punto di vista la firma dell'autorizzazione alla realizzazione dell'opera da parte del commissario Eugenio Giani non sposta il punto - ha detto il sindaco di Piombino Francesco Ferrari dopo la firma -. Aveva annunciato già venerdì a coda della Conferenza dei servizi che sarebbe andato avanti e l'ha fatto. Dopo tutto, volontà già affermata fin dal primo giorno. Altrettanto, noi avevamo risposto che avremmo impugnato l'autorizzazione di fronte al Tar e lo faremo"
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IL PROGETTO - Quello di Piombino sarà il quarto rigassificatore d'Italia. Gli altri sono a Porto Viro, a Panigaglia e al largo del mare tra Pisa e Livorno. Il progetto per il rigassificatore è stato presentato con un'istanza da Snam nel luglio 2022. Si prevede il posizionamento della nave rigassificatrice nella banchina est del porto della cittadina di Toscana, per un massimo di tre anni. Il governo, per velocizzare la pratica, ha eliminato l’obbligo di procedere a una Valutazione di impatto ambientale (Via) e ridotto i tempi delle procedure amministrative
Complementare all’installazione della Golar Tundra è la realizzazione di un metanodotto sotterraneo di otto chilometri, che dovrà collegare la nave alla rete nazionale del gas. L'operazione avverrà su zone in attesa di bonifica ambientale da anni. In un secondo momento, la nave verrà spostata su una piattaforma offshore, fuori dal golfo di Follonica e in generale dalla Toscana. Lì, potrà rimanere in attività per i prossimi 22 anni
LA NAVE - La nave rigassificatrice Golar Tundra è stata acquistata da Snam per 330 milioni di euro. Lunga 293 metri e larga 47, è una Fsru (Floating Storage and Regasification Unit), utilizzabile sia come metaniera adibita al trasporto di gas liquefatto sia come impianto di rigassificazione da collocare in un porto per la sua trasformazione (in foto, il rigassificatore di Porto Viro)
Ha una capacità di stoccaggio di 170mila metri cubi di Gnl. La sua capacità di rigassificazione viene invece stimata intorno ai cinque miliardi di metri cubi all'anno, cifra che corrisponde a circa il 6,5% del fabbisogno nazionale di gas. Dovrebbe arrivare in Toscana nella primavera del 2023, per essere poi collocata nella banchina est del porto di Piombino entro i mesi di aprile o maggio
COME FUNZIONA - La rigassificazione è un processo che permette di riscaldare il Gnl fino al punto in cui ritorna allo stato gassoso e può quindi essere utilizzato per i consumi. Il Gnl trasportato dalle navi metaniere, arrivato all’impianto di rigassificazione, viene stoccato alla temperatura di -162°C in appositi serbatoi
Al termine della fase di riscaldamento controllato, che provoca una naturale espansione del suo volume, il gas viene trasferito dalla nave nella rete nazionale. La Golar Tundra, dotata di un sistema a ciclo aperto, utilizzerà l'acqua marina per riscaldare il gas e successivamente la riscaricherà, con l'aggiunta di 50 chilogrammi di cloro, nel mare (in foto, l'impianto di rigassificazione di Panigaglia)
IL MEMORANDUM – Nel memorandum approvato dalla Giunta regionale toscana è contenuto un piano di compensazioni: la Regione Toscana chiede lo sconto di almeno il 50% in bolletta, per tre anni, per i Comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo e Suvereto. A questo si aggiungono le bonifiche delle falde inquinate dal valore di 200 milioni di euro, la realizzazione della strada di collegamento con il porto SS398 dal costo di 115 milioni di euro e la creazione di un parco delle energie rinnovabili da 100 milioni (in foto, il rigassificatore di Livorno)
Si chiedono poi investimenti sul porto, per compensare l'occupazione della nuova banchina, e la salvaguardia di pesca e itticoltura con un pacchetto da almeno 145 milioni di euro. Si aggiunge il riconoscimento di Piombino come zona logistica semplificata con 10 milioni di possibili agevolazioni fiscali per le imprese e il rifinanziamento di un fondo nazionale da 30 milioni di euro di investimenti per riqualificare il polo industriale
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