
Mutui prima casa under 36, i tassi d’interesse frenano il boom
La misura della garanzia statale all’80%, inserita dal decreto Sostegni bis nel 2021, scade l’1 gennaio 2023 e - spiega Il Sole 24 Ore che ha analizzato i dati Consap - con il rialzo dei tassi le banche faticano a proporre contratti garantiti a tasso fisso, tanto che le offerte ancora disponibili sono a tasso variabile senza cap

Era il 2021 quando il governo Draghi, con il decreto Sostegni bis, inseriva la misura della garanzia statale all’80% per i mutui sottoscritti per la prima casa dai giovani under 36 con Isee inferiore a 40mila euro. A oggi, riporta Il Sole 24 Ore citando dati Consap, sono più di 44.650 i mutui erogati sfruttando questa agevolazione. Ma l’impatto che questa norma ha avuto sul mercato, spiega il quotidiano, potrebbe presto attenuarsi a causa del rialzo dei tassi di interesse
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Secondo i dati Consap - che gestisce il Fondo mutui prima casa -, a luglio sono stati erogati oltre 6mila mutui con garanzia all’80%, anche alla luce del fatto che questa formula permette alle banche di proporre soluzioni capaci di coprire l’intero valore dell’immobile e adatte a tutti quei giovani che non dispongono di grosse liquidità e/o hanno lavori precari. Negli ultimi mesi più della metà delle garanzie rilasciate sono state all’80% - riporta Il Sole 24 Ore - e il 75% dei mutui garantiti nel 2022 sono stati sottoscritti da under 36
L'analisi de Il Sole 24 Ore
All’orizzonte però c’è la scadenza della misura all’80%, prevista per l’1 gennaio 2023. Inoltre, spiega Il Sole 24 Ore, con il rialzo dei tassi di interesse le banche faticano a proporre mutui garantiti all’80% a tasso fisso, e le offerte ancora disponibili sono a tasso variabile senza cap, ovvero senza un tetto massimo oltre il quale il tasso di interesse non può salire
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Tra le banche interpellate dal quotidiano, nessuna propone più mutui garantiti a tasso fisso con Loan To Value - il parametro che indica il rapporto tra l'importo del finanziamento concesso o richiesto e il valore del bene - al 100%. Questo perché, spiega Il Sole 24 Ore, “per la garanzia statale il tasso effettivo globale (Teg) proposto dalla banca non può essere superiore al tasso effettivo globale medio (Tegm), pubblicato trimestralmente dal ministero dell’Economia e delle Finanze”
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Inoltre l'8 settembre la Bce ha annunciato il rialzo dei tassi d'interesse di 0,75 punti, con il tasso principale che sale a 1,25%, il tasso sui depositi a 0,75% e il tasso sui prestiti marginali a 1,5%. Il tasso dei nuovi prestiti è quindi destinato a salire, scoraggiando i nuovi acquisti di case e deprimendo il mercato degli immobili

"Per quantificare la reale portata degli aumenti è necessario aspettare di vedere quale sarà l'impatto delle decisioni della Bce sull'Euribor" perché anche se "questo indice tende a muoversi insieme ai tassi della Banca centrale, non è detto che lo faccia in modo speculare", ha dichiarato Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it

Inoltre "l'impatto effettivo sulle rate mensili dipenderà dalle caratteristiche di ciascun mutuo. Per chi sta pagando il finanziamento da anni, ad esempio, l'aumento sarà più modesto, mentre per chi lo ha ottenuto di recente, potrebbe essere più consistente in quanto gli interessi sono calcolati sul debito residuo"