Gas, Cingolani: indipendenza da Russia dalla seconda metà del 2024

Economia

Simone Spina

Questo quanto prevede il ministro della Transizione Ecologica che ha presentato il piano energetico per l’Italia. Previsti risparmi, con la proposta di ridurre i riscaldamenti, e forniture alternative a Mosca. Cingolani: tetto al prezzo del metano unica soluzione etica

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“Sperando che non ci sia un inverno pazzescamente freddo, non mi pare che ci avviamo a uno scenario tremendo, la cosa più preoccupante è il costo dell’energia e l’inflazione che provoca”. Per Roberto Cingolani anche se la Russia chiuderà i rubinetti l’Italia avrà gas sufficiente per superare i mesi più freddi e arrivare alla prossima primavera.

Emanciparsi da Mosca

La rassicurazione del ministro della Transizione Ecologica si basa su un piano fondato su risparmio energetico, riempimento delle riserve e forniture alternative a quelle di Mosca, da cui prima della guerra in Ucraina compravamo il 40 per cento del metano e dalla quale potremo essere indipendenti non prima di due anni. Dalla seconda metà del 2024, spiega Cingolani si potrà fare a meno della Russia, ma fino ad allora bisognerà insistere – ed è questo il lascito del ministro del governo dimissionario – su quanto fatto finora.

Risparmi ma no a misure drastiche

Non si vedono all’orizzonte razionamenti drastici con stop alle imprese ma un piano graduale basato su fonti rinnovabili, efficienza energetica, sviluppo del biometano e produzione di energia col carbone. Si mette sul tavolo anche la riduzione dei riscaldamenti di un grado e di un’ora al giorno in case e uffici (ma non c’è un provvedimento, al momento).

Nuove forniture via tubo e via nave

Assieme a questi risparmi, che rispettano il recente accordo europeo, si potrà contare sui nuovi contratti per l’import via tubo (Algeria e Azerbaijan) e via nave, per il quale serve agire in fretta – dice Cingolani – per rendere operativi altri due rigassificatori oltre ai tre esistenti.

L'importanza dei depositi

Altro punto chiave, quello degli stoccaggi: le riserve sono piene al 71,7 per cento e – aggiunge il ministro – bisogna raggiungere l’obiettivo del 90 per cento entro ottobre e andare anche oltre. Sui costi alle stelle del gas, infine, Cingolani auspica che si arrivi a un’intesa a Bruxelles per concordare un tetto ai prezzi: “Il price-cap è l’unica soluzione etica a livello europeo per mettere tutti alla pari”.

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