
Decreto aiuti bis, ipotesi taglio Iva. Dal pane al latte: ecco quanto si risparmierebbe
Il governo Draghi, in carica per “gli affari correnti”, è al lavoro sul nuovo provvedimento, che potrebbe avere più di 14 miliardi a disposizione. Previsto un taglio dell’Iva sui beni alimentari essenziali che, secondo l'Uffico studi di Confagricoltura - citato da Il Messaggero - porterebbe a una frenata dei rincari con un risparmio medio per le famiglie di 198 euro

Il cibo è tra i beni che hanno subìto il maggiore incremento dei prezzi nel 2022, salendo del 9%. Per questo il Governo - con il Decreto Aiuti bis le cui risorse potrebbero superare i 14 miliardi di euro - intende ridurre l’Iva su alcuni prodotti alimentari come pane, pasta, carne e pesce, permettendo alle famiglie di risparmiare al supermercato
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Attualmente l’Iva su pane, pasta e olio è al 4%: azzerarla costerebbe, secondo Il Messaggero, 253 milioni per il pane, 76 milioni per la pasta e 141 milioni per l’olio d’oliva
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Ridurre l’Iva per carne, pesce e derivati dal 10% al 5% avrebbe invece ben altri costi: 319 milioni per la carne bovina, 318 milioni per il pollo, 250 milioni per il pesce e 90 milioni per le uova
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Questi costi, sommati, corrispondono a circa un miliardo e mezzo per le casse dello Stato. Per le famiglie invece, il risparmio nel carrello sarebbe tra i 15 e i 30 euro mensili
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Naturalmente il risparmio familiare dipende da composizione e tenore di vita, ma generalmente l’azzeramento dell’Iva impatterebbe meno sulle fasce più povere perché l’imposta sui beni alimentari essenziali è già molto bassa
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L’Ufficio studi di Confagricoltura, citato dal Messaggero, ha ipotizzato il risparmio sul carrello degli italiani del taglio dell’Iva, al netto dell’aumento dei prezzi e dell’inflazione

Se la spesa familiare aumenterà dell’8%, gli italiani spenderanno mensilmente 38 euro in più (456 euro l'anno). Azzerando l’Iva al 4% e dimezzando quella al 10%, il risparmio sarebbe di 16,5 euro mensili, tamponando quindi il rincaro e abbassandolo fino a 21,5 euro mensili (258 euro l’anno), con un risparmio medio per le famiglie di 198 euro
Non beneficeranno tutti allo stesso modo della misura: le famiglie di almeno 5 componenti (744,3 euro mensili di spesa) avranno i maggiori vantaggi, mentre per i nuclei di due componenti (471 euro) l’aiuto sarà minimo

Oltre ai componenti, il risparmio dipenderà anche dal tipo di generi alimentari acquistati: la carne ad esempio è ancora un alimento più diffuso tra le fasce alte della popolazione. Per filetti e bistecche è previsto un terzo del risparmio totale (5 euro). Il risparmio per i beni essenziali sarà invece di 3 euro

In questo modo, l’aiuto alle famiglie sarà certamente utile ma comunque modesto rispetto agli aumenti dell’ultimo anno: secondo il Codacons in Italia la pasta è aumentata del 22%, mentre il pane dell’11%