Si chiama "Transmission Protection Instrument" il nuovo programma varato dalla Banca Centrale Europea per abbassare le impennate dei rendimenti dei titoli di Stato. Ma scatterà solo se i conti pubblici del Paese interessato saranno in ordine. Una serie di condizioni, dunque, che riguardano da vicino l'Italia. Ecco come funziona
Contro le tempeste sui mercati arriva il nuovo scudo anti-spread della Banca Centrale Europea, che però scatterà solo ad alcune condizioni. Se, per esempio, il nostro prossimo governo spenderà troppi soldi, aumentando eccessivamente il debito, o non rispetterà le raccomandazioni di Bruxelles o - ancora - non approverà le riforme necessarie per il Piano Nazionale di Ripresa, la Bce non lo attiverebbe.
Bazooka illimitato ma solo per i virtuosi
Francoforte ha spiegato che spegnerà le fiamme in Borsa se l’Italia, e gli altri Paesi dell’Euro, rispetteranno una serie di vincoli per non far divampare l’incendio. Non si tratta quindi di un bancomat gratuito: solo se i conti saranno in ordine l'Istituto potrà comprare i titoli di Stato in quantità illimitata, in modo da raffreddare eventuali impennate dei rendimenti che aumentano troppo il costo per finanziarsi, cioè per trovare i soldi necessari a pagare stipendi pubblici, pensioni, welfare e altre risorse che la macchina statale richiede.
Quattro condizioni per raffreddare i rendimenti
Le condizioni dettate sono quattro: non bisogna essere sottoposti a procedura per deficit eccessivo; non ci devono essere squilibri di bilancio; il debito deve essere sostenibile e bisogna rispettare le tappe del Recovery Fund (di cui l’Italia ha la fetta più grande: quasi 200 miliardi). Le politiche economiche dovranno, quindi, essere virtuose: si dovranno fare i compiti a casa (concordati con Bruxelles) e non ci si potrà abbandonare a spese smisurate, per esempio, per la previdenza o per bonus a pioggia.
Regole di bilancio Ue in revisione
Il tutto va poi inquadrato in prospettiva, perché l’Europa ha in programma di cambiare alcune regole. Il Patto di Stabilità, coi suoi vincoli, è sospeso dall’inizio della pandemia e potrebbe essere ammorbidito rispetto al passato, ma se l’Italia si dimostrasse indisciplinata questo cambio di rotta potrebbe sfumare. D’altra parte, l’Europa ci dice da mesi di stare attenti alla spesa e di approvare in tempo leggi e decreti del Piano di Ripresa, in assenza dei quali non arriverebbero i soldi previsti (a dicembre la prossima rata da 19 miliardi).