
Pronto il bonus cuochi: sul piatto 6mila euro per pentole, robot e corsi di formazione
I Ministeri dello Sviluppo economico, Lavoro ed Economia hanno dato il via libera all'agevolazione per i cuochi professionisti di alberghi e ristoranti. Definite le regole di accesso e i limiti al credito d’imposta per le spese sostenute dai professionisti dei fornelli tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022. Tutti i dettagli

Al via il bonus cuochi: tutto pronto per lo sconto fiscale destinato ai professionisti della cucina di alberghi e ristoranti. Gli chef avranno diritto a un credito d’imposta per l’acquisto di pentole e robot da cucina effettuati in tutto il 2021 e il 2022
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Il credito d’imposta è riconosciuto a tutti i cuochi professionisti che esercitano la loro attività presso alberghi e ristoranti, sia come lavoratori dipendenti con regolare contratto, sia come lavoratori autonomi in possesso di partita Iva dal 1° gennaio 2021. Secondo i requisiti indicati dal Mise, per poter accedere allo sconto fiscale occorre comunque essere residenti o stabiliti in Italia
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Il bonus cuochi è uno sconto fiscale pari al 40% delle spese sostenute per l’acquisto di macchinari di classe energetica alta destinati alla conservazione, trasformazione e cottura dei prodotti, così come per l’acquisto di strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione
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È inclusa nel bonus anche la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale fatti nel periodo 2021-2022. Il bonus non potrà comunque essere mai superiore a 6mila euro
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Naturalmente, le spese su cui si può ottenere l’agevolazione dovranno essere sempre giustificate e tracciate. Il decreto prevede che ai fini dell’ammissibilità i costi dovranno essere stati sostenuti attraverso l’utilizzo di conti correnti intestati personalmente al cuoco che ne fa richiesta, oppure con modalità che consentano al fisco di verificare la tracciabilità del pagamento
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Nel calcolo del credito d’imposta rientra anche l’Iva, se questa rappresenta per il professionista un costo effettivo non recuperabile. Al contrario sono escluse dall’agevolazione le spese relative a imposte e tasse

Il bonus verrà erogato solo al termine del periodo di ammissibilità delle spese sostenute (quindi a partire dal 2023). Per ottenerlo, i cuochi dovranno presentare esclusivamente in via telematica un’apposita domanda secondo la procedura informatica definita dal Mise. Sarà possibile presentare una sola domanda in cui dovranno essere indicati tutti i requisiti che consentono l’accesso al bonus, l’elenco delle spese con relativa documentazione e relativi pagamenti tracciati

Per accedere al credito d’imposta, occorre inoltre provare di essere cuochi dipendenti o titolari di partita Iva che svolgono la loro attività in alberghi o ristoranti. Il bonus potrà essere utilizzato esclusivamente in compensazione utilizzando il modello di pagamento unificato F24 in via telematica. A gestire la procedura di verifica ed erogazione sarà il Mise con il supporto di Invitalia

Lo sconto fiscale ha valore massimo di 6mila euro, ma per il bonus il Mise ha stanziato un milione l’anno per tre anni: se le richieste dovessero superare le risorse disponibili, il Ministero potrà ridurre proporzionalmente le agevolazioni calcolate per ogni beneficiario

Grande attenzione sui controlli. Il governo si concentrerà sulla veridicità delle dichiarazioni presentate e sul rispetto puntuale dei requisiti di accesso. L’Agenzia delle Entrate invece verificherà la corrispondenza fiscale tra le spese soggette al bonus e le spese presentate dal soggetto beneficiario In caso di indebita percezione del credito, le Entrate comunicheranno al Mise la violazione e quest’ultimo procederà al recupero del bonus