S'infiamma il dibattito sull'adeguamento degli stipendi al caro-vita, che riduce il potere d'acquisto. Banca d'Italia suggerisce di non inseguire la corsa dei prezzi, come vogliono i sindacati, mentre gli industriali chiedono il taglio delle tasse. Mario Draghi promette nuovi interventi per tutelare i redditi contro i rincari dell’energia e fa appello al dialogo
Aumenta il costo della vita e gli stipendi vengono rosicchiati. La crescita dei prezzi permette di comprare meno cose rispetto al passato pur avendo in tasca gli stessi soldi. L’inflazione, mai così alta da 36 anni, è come una tassa. Ed è uno spettro che rischia di ridurre i consumi, e dunque rallentare l’economia, ma bisogna stare attenti ad alzare i salari, perché – dice il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco – questo può innescare una spirale che alimenta il caro-vita, coi prezzi che inseguono le retribuzioni e viceversa: meglio interventi temporanei.
Come si adeguano i salari ai prezzi
Ce n’è abbastanza per infiammare il dibattito sul potere d’acquisto degli italiani: 7,7 milioni di loro attendono il rinnovo del contratto collettivo (a volte da anni) e – quindi – sperano in una busta paga più pesante. Tra gli ultimi che sono stati siglati, c’è quello del settore agricolo: porterà a incrementi del 4,7 per cento, ma progressivi e nel giro di due anni. Si tratta di una quota inferiore ai livelli dell’inflazione che conosciamo tutti (a maggio al 6,9%), ma bisogna ricordare che gli adeguamenti avvengono sulla base di un indice (Ipca) che non tiene conto dei prezzi dei beni energetici importati e che risulta al 3,9%. In un momento come questo, con la guerra in Ucraina che alimenta la galoppata delle materie prima iniziata con la pandemia, il risultato è che gli stipendi salgono meno del caro-vita.
Appello al dialogo
Per questo i sindacati chiedono, fra le altre cose, di rivedere questo meccanismo. Proposta respinta dagli industriali, alle prese anche loro con costi energetici alle stelle, ma che insistono con la loro ricetta: il taglio delle tasse che pesano su lavoratori e aziende. Il governo, con Mario Draghi, invita al dialogo e a trovare una soluzione assieme. Promette nuovi interventi ma aggiunge “allo stesso tempo bisogna che le imprese paghino di più”.