Caro-carburanti, lo sconto ancora non si vede

Economia

Simone Spina

Al distributore ancora non operativo il taglio di 25 centesimi al litro annunciato venerdì dal governo. Protesta intanto chi vende i carburanti, che lamenta possibili perdite per la riduzione dell'accisa. Critiche anche dagli industriali per il prelievo alla compagnie energetiche, necessario per finanziare una serie di misure per ammorbidire l'impatto delle bollette

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Per chi deve fare il pieno è meglio aspettare. Lo sconto di 25 centesimi al litro su benzina e diesel annunciato dal governo ancora non c'è al distributore. Si deve aspettare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto e solo dal giorno successivo si potranno vedere i prezzi poco sotto i 2 euro. 

Protestano i benzinai

Bisogna dunque attendere per vedere la sforbiciata, che durerà sino a fino aprile e che colpirà il tributo fisso (l’accisa) che pesa sui carburanti. Proprio questo aspetto mette in fibrillazione chi vende e distribuisce verde e gasolio: Assopetrolio e Assoenergia sostengono che la riduzione della tassa rischia di creare loro un danno, perché sui carburanti immagazzinati hanno già versato il balzello e quindi ci perderanno quando lo sconto sarà operativo. La richiesta è quella di indennizzi, con la minaccia della mobilitazione. 

Critiche sugli extraprofitti

Questo non è l’unico aspetto controverso. Il provvedimento di Palazzo Chigi da 4,4 miliardi, che contiene anche una serie di misure per alleggerire l’impatto delle bollette di luce e gas, sarà finanziato in gran parte con un prelievo del 10 per cento a carico delle compagnie energetiche, che, coi rialzi straordinari dei costi del gas e dell’elettricità, avrebbero accumulato profitti extra. Questo contributo è criticato dagli industriali perché non andrebbe a colpire i guadagni in senso stretto: potrebbe essere considerato illegittimo, col rischio di essere giudicato incostituzionale.  

Ritocchi necessari

Ecco perché l’Esecutivo starebbe perfezionando il meccanismo, cruciale per far partire quello che è stato presentato come un decreto contro gli effetti economici dovuti alla guerra in Ucraina e che – fra le altre cose – prevede l’ampliamento del bonus bollette a 1,2 milioni di famiglie, la rateizzazione fino a 24 mesi delle fatture energetiche e aiuti ad alcune categorie come l’autotrasporto, l’agricoltura e la pesca.

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