
L'allarme di Confcommercio: rischio rincari del 160% nel terziario
L'associazione ha quantificato l'impatto dei rincari nel caso in cui la situazione internazionale si aggravasse. Anche Coldiretti lancia l'allarme. Salvini parla di "costi insostenibili" e dice di aspettarsi un intervento del governo in settimana

Secondo Confcommercio, un aggravamento delle tensioni internazionali potrebbe comportare per le imprese del settore del commercio, della ricettività, della ristorazione una maggiore spesa energetica di quasi 30 miliardi di euro nel 2022, con un incremento di oltre il 160% rispetto al 2021. La Confederazione sottolinea che gli stessi motivi potrebbero causare 21 miliardi di extra costi per il carburante per il solo autotrasporto
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Confcommercio ha fatto il punto durante un’audizione nelle Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera nell'ambito dell'esame del dl bollette. "Il decreto legge approvato dal Governo per contrastare gli aumenti delle bollette di elettricità e gas si muove nella giusta direzione in quanto punta a mitigare, per i prossimi mesi, una parte degli annunciati rincari dei prezzi per imprese e consumatori”, ha dichiarato il responsabile per la transizione ecologica, Giovanni Acampora. “Occorre però fare davvero di più"
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Secondo Acampora, non basta che l’esecutivo prenda dei provvedimenti. “Servono scelte europee tempestive ed adeguate alla portata delle sfide in campo. È necessario, cioè, che l'Europa proceda speditamente in direzione di una compiuta e comune politica energetica, e che si promuova un Energy Recovery Fund finanziato da un comune debito pubblico europeo”, spiega
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Nel frattempo, sostiene Acampora, “sul fronte interno è urgente adottare misure realmente incisive anche attraverso il ricorso allo scostamento di bilancio, sia ai fini di adeguati ristori per le imprese in linea con quanto indicato nella Comunicazione REpowerEU, sia per la sterilizzazione degli oneri generali di sistema”
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Tra le richieste sul tavolo, ci sono una sterilizzaione degli incrementi dell’Iva così come l'introduzione di un credito d'imposta per compensare l'aumento del prezzo industriale del gasolio e l'estensione al metano per autotrazione dell'IVA ridotta al 5%. Per quanto riguarda il caro carburante, si chiede poi di "rivedere e ridimensionare strutturalmente il prelievo fiscale sui carburanti e sul settore dei trasporti e della mobilità"

La necessità di intervenire in questo senso è stata sottolineata anche dalle forze politiche. "In settimana la Lega si aspetta che il governo, come hanno fatto altri in Europa, blocchi per un periodo di tempo le accise e l'Iva su benzina, luce e gas, perché ormai i costi per le famiglie, laboratori e imprese sono insostenibili", ha detto Matteo Salvini

Giuseppe Conte sostiene che "basta intervenire con la rimodulazione delle accise e un meccanismo di solidarietà fra chi ha avuto più profitti a chi è in difficoltà"

Secondo le rilevazioni di Quotidiano Energia, aggiornate a lunedì 14 marzo, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self è salito a 2,217 euro al litro. Quello del gasolio lo supera di poco, posizionandosi sopra i 2,3 euro/l in modalità servito e oltre i 2,2 euro nel self

Coldiretti ricorda che l’incremento del prezzo dell’energia costringe l'agricoltura a pagare una bolletta aggiuntiva di almeno 8 miliardi su base annua rispetto all'anno precedente. L’associazione è preoccupata che il caro carburante provochi un possibile stop dell’autotrasporto che causerebbe, a sua volta, danni incalcolabili alla filiera agroalimentare mettendo a rischio i prodotti più deperibili

Coldiretti teme una pericolosa corsa agli acquisti sugli scaffali dei supermercati ma sostiene anche che, per effetto dei rincari, è destinato ad aumentare anche il numero di quanti non riescono più a garantirsi un pasto adeguato