
Caro bollette, governo lavora su nuove misure: da illuminazione pubblica a riscaldamento
L'intervento da circa 16 miliardi di euro, stanziati per affrontare i rincari fino a fine giugno, “non è più sufficiente”, ha dichiarato il presidente del Consiglio Mario Draghi. Si pensa a ulteriori proposte anche per fronteggiare l'aumento dei prezzi di benzina e materie prime

Il governo è al lavoro per agire rapidamente contro il caro bollette. Ad assicurarlo è il presidente del Consiglio Mario Draghi: "Il governo condivide le preoccupazioni per l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime. Siamo al lavoro per limitare l'impatto di questi rincari sulle imprese e le famiglie”
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Per quanto riguarda l'energia, l’intervento di sostegno ammonta a circa 16 miliardi di euro ed è previsto che resti attivo fino al secondo trimestre di quest'anno, ricorda Draghi, quindi fino alla fine di giugno
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È stato previsto l'azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e per le imprese, e l'abbassamento dell'Iva al 5% per le utenze del gas. Sono stati potenziati i sussidi energetici per le famiglie più svantaggiate
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Tutto questo "non è sufficiente. A noi paiono grandi numeri, in un altro contesto sarebbero stati visti come numeri impensabili, ma non è sufficiente. Chi ce lo dice? Le imprese, la gente. Ci dicono che non ce la fanno, quindi dobbiamo lavorare anche su altre cose"
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Ci sono altre proposte, riporta il Corriere della Sera, per risparmiare energia: la riduzione dell’illuminazione pubblica, il taglio di uno o due gradi della temperatura consentita per il riscaldamento negli edifici, la riduzione degli orari di apertura degli impianti di riscaldamento

Per quanto riguarda il caro benzina, alcuni propongono la sterilizzazione dell'Iva sui carburanti, perlomeno per l'Iva aggiunta rispetto agli aumenti. “Comincia ad essere una cifra significativa, 10 centesimi al litro, è poco rispetto all'impennata dei prezzi ma almeno è qualcosa", aggiunge Luca Squeri (Forza Italia)
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Le imprese si trovano a fronteggiare, oltre all'impennata dell'energia, anche altri aumenti dei costi di materie prime e semilavorati. Per aiutarle si pensa al divieto di esportazioni di prodotti indispensabili da accompagnare a dazi, da valutare con la Ue

C'è poi la ricerca di fornitori alternativi a Russia e Ucraina in modo da compensare limitazioni o blocchi degli approvvigionamenti da questi due Paesi. Il ministro Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che si sono già registrate alcune possibili alternative che sembrano offrire l'opportunità di rimediare, almeno parzialmente, alla contrazione di importazioni

Si lavora sull'ipotesi di rafforzare ed estendere il sistema di stoccaggio, attualmente previsto per le fonti energetiche, anche ad altri beni da considerare essenziali in modo da cautelarsi di fronte alla possibilità di carenze o di forti aumenti di prezzi