
Superbonus al 110%, le novità di Poste sull'acquisto dei crediti d'imposta
La piattaforma per l'acquisto dei crediti di imposta è stata riattivata dopo un periodo di sospensione, ma l'azienda fa sapere che sta valutando solo le cosiddette prime cessioni e ci saranno svariati controlli

Questa settimana Poste Italiane ha riattivato la piattaforma per l’acquisto dei crediti d'imposta che, come si legge sul sito, era stata sospesa “per adeguare le procedure di controllo, elaborazione, acquisizione delle pratiche, in funzione del susseguirsi di molteplici interventi legislativi in materia”
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Nel comunicato con cui ha annunciato la ripresa del servizio, Poste ha annunciato anche che dallo scorso 7 marzo valuta l’acquisto di crediti d’imposta - compreso il superbonus 110% - unicamente da quei soggetti che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri (prime cessioni). Questo significa che non verrà preso in esame alcun credito d’imposta che sia stato oggetto di precedente trasferimento, inclusi i crediti d’imposta maturati a seguito di sconto in fattura
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L’azienda specifica anche che la cessione del credito d’imposta a Poste Italiane può essere richiesta unicamente dai titolari di un conto corrente BancoPosta e che tutte le comunicazioni col cliente saranno effettuate tramite e-mail
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“Ai fini delle proprie verifiche documentali”, si legge sul sito, “Poste Italiane valuterà l’acquisizione unicamente di quei crediti d’imposta in relazione alla cui cessione il cedente si sia avvalso di un intermediario fiscale riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate per effettuare la trasmissione del “modulo di esercizio dell’opzione di cessione del credito d’imposta”
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Proprio a causa del rafforzamento dei controlli sono richiesti sei documenti per la procedura. Rispetto al passato, scrive Il Sole 24 Ore, bisognerà fornire anche la copia dei bonifici di pagamento, la copia di un documento attestante il diritto di proprietà o di godimento sull'immobile sul quale sono stati effettuati i lavori cui fa riferimento il credito d'imposta, e la copia di documentazione che dimostri la capacità reddituale o patrimoniale del proponente la cessione del credito d'imposta
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La lista completa dei documenti richiesti è disponibile sul sito dove si ricorda anche che “l’invio di documentazione errata o non conforme a quanto richiesto, o il mancato rispetto delle tempistiche richieste per l’invio della stessa, comporterà il rifiuto della richiesta di cessione del credito d’imposta da parte di Poste Italiane”

Oltre ai controlli antiriciclaggio, l’azienda specifica che ne svolge altri, volti per esempio a "verificare la presenza di segnalazioni in CAI (Centrale Allarme Interbancaria) relative all’emissione di assegni senza autorizzazione e/o senza fondi o utilizzo improprio di carte di credito, lo status attivo del conto corrente, una anzianità aziendale non inferiore a 18 mesi (per le persone giuridiche)"

Se non ci sono problemi con la documentazione e i controlli si concludono con esito positivo, spiega Poste, “le tempistiche stimate per l’accettazione della proposta di cessione del credito d’imposta e la successiva liquidazione del corrispettivo sul conto corrente BancoPosta del cliente possono arrivare a due mesi e mezzo e vanno a sommarsi alla tempistica a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per i relativi controlli preventivi"

L’azienda avverte però che i tempi potrebbero allungarsi in base ai volumi delle richieste e a eventuali cambiamenti nel processo

Il Superbonus non è l’unico credito d’imposta cedibile a Poste Italiane. La lista comprende anche l’ecobonus e il sismabonus ordinario, il recupero o restauro di facciate, il cosiddetto recupero patrimonio edilizio e l’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici