
Il governo fa marcia indietro ed è pronto a modificare il dl Sostegni ter, togliendo limiti alle cessioni di crediti maturati dalle aziende. Si punta a introdurre correzioni mirate e ad allentare la stretta. La modifica arriva dopo le polemiche sulla decisione di consentire una sola volta la cessione del credito

Il dl Sostegni ter ha imposto una stretta alla cessione del credito per il Superbonus. Per evitare frodi e riciclaggio è stato stabilito che la cessione del credito è consentita una sola volta. Le polemiche sulla decisione stanno però portando il Governo a fare marcia indietro
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L’esecutivo vorrebbe ora togliere i limiti alle cessioni di crediti, maturati dalle aziende con i bonus edilizi. La misura, però, dovrà comunque trovare il modo di evitare frodi. Si pensa quindi a un “bollino” per la cessione dei crediti
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Da quanto riporta Il Messaggero, il funzionamento del “bollino” sarà che il primo cessionario che sconterà le fatture dovrà raccogliere tutta la documentazione sottostante al credito e verificare se le carte per il beneficio fiscale del bonus sono in regola
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Se saranno in regola, il credito potrà essere depositato nel cassetto fiscale e l’Agenzia delle Entrate dovrebbe assegnare un codice che rimane "agganciato" al credito di tutte le cessioni successive

L’obiettivo del codice sarebbe quello di garantire la possibilità di risalire all’origine della prima cessione del credito. L'altra soluzione sul tavolo del governo è di consentire la circolazione dei crediti soltanto tra le istituzioni garantite dalla Banca d’Italia e tra le loro articolazioni

Il provvedimento in cui si punta ad introdurre "correzioni mirate” al Superbonus dovrebbe essere varato al Cdm della prossima settimana

La limitazione della cessione del credito introdotta dal dl Sostegni ter ha messo in allarme le imprese, con i cantieri avviati per il Superbonus che si sono bloccati perché le banche non stanno accettando i crediti e le aziende non hanno più liquidità

La modifica a cui starebbe pensando l'esecutivo per alleggerire la stretta anti-frode prevista dal decreto andrebbe nella direzione auspicata dall’Ance, Class Action Nazionale dell’Edilizia, ovvero di allargare la platea e di poter cedere a enti e istituti finanziari che sono vigilati da Banca d’Italia

“Così ci sarebbe una minore limitazione e maggiore conoscenza di chi cede il credito e di chi sconta il credito”, ha spiegato Gabriele Buia, presidente dell’Ance. A denunciare gli effetti negativi della stretta alla cessione dei crediti sul Superbonus è stata anche Confartigianato, che ha parlato di migliaia di posti di lavoro a rischio

“Gli stop and go normativi sull'utilizzo dei bonus edilizia e riqualificazione energetica stanno rallentando la ripresa del settore delle costruzioni - aveva fatto sapere qualche giorno fa Confartigianato -. In particolare, sono a rischio le assunzioni di 127mila lavoratori previste dalle imprese del settore nel primo trimestre del 2022”