Pensioni, le migliori opzioni per uscire dal mondo del lavoro nel 2022
Da Quota 102 a Opzione Donna, ci sono diverse possibilità che permettono di lasciare l'impiego prima del tempo stabilito. Ecco quali sono
In attesa della nuova riforma promessa dal Governo Draghi, ci sono alcune opzioni che permettono di andare in pensione anticipatamente, anche prima di aver compiuto 60 anni d’età
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Una di queste è la pensione anticipata che permette di uscire dal mondo del lavoro al raggiungimento di 42 anni e 10 mesi di età per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi di età per le donne
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Per esempio, coloro che hanno iniziato a lavorare a 18 anni e hanno proseguito la carriera ininterrottamente, potrebbero andare in pensione già a 60 anni e 10 mesi, se uomo, o a 59 anni e 10 mesi se donna
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La neonata Quota 102, che ha preso il posto della più conveniente Quota 100, prevede invece un limite di età pari a 64 anni
Da valutare è anche Opzione Donna, riservata alle lavoratrici, che consente il pensionamento già all’età di 58 anni, o 59 anni nel caso delle autonome, a patto che nel contempo siano stati maturati almeno 35 anni di contributi
Entrambi i requisiti, sia l’anagrafico che il contributivo, devono essere stati maturati entro il 31 dicembre 2021. Opzione Donna consente quindi di andare in pensione prima, ma a un prezzo
Accettando Opzione Donna si dà infatti l’autorizzazione a un ricalcolo dell’assegno di pensione calcolato interamente con il sistema contributivo. Questo potrebbe comportare un importante taglio dell’assegno
Sia per gli uomini che per le donne c’è anche la misura riservata ai lavoratori precoci, ovvero coloro che prima di 19 anni hanno maturato già almeno 12 mesi di contributi
Questo gruppo di lavoratori può andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età. Per esempio, chi ha iniziato a lavorare tra i 16 e i 17 anni e ha mantenuto una carriera continua, può andare in pensione tra i 57 e i 58 anni
L’opzione per i lavoratori precoci viene anche chiamata Quota 41, ma per poterla scegliere si deve appartenere ad alcuni precisi profili: disoccupati, invalidi almeno al 75%, caregiver o lavoratori gravosi