
Manovra 2022, niente bonus psicologo: saltato l’emendamento bipartisan
Niente da fare per l’agevolazione pensata per chi ha bisogno di supporto psicologico, anche alla luce delle conseguenze della pandemia, ma non può permetterselo. Il budget richiesto era di 50 milioni di euro, ma non ha trovato spazio nella Legge di Bilancio. “C’è grande amarezza. Sapevamo fosse difficile, che le risorse richieste fossero cospicue, ma non lo erano a caso”, ha commentato la vice presidente dei senatori del Pd, Caterina Biti, prima firmataria dell'emendamento

Non ci sarà nella Manovra 2022, come invece annunciato poche settimane fa, il bonus psicologo
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L’agevolazione, destinata a facilitare l’accesso ai servizi psicologici a chi non se li può permettere, era stata proposta con un emendamento bipartisan
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Una misura che era destinata ad aiutare anche le persone che hanno avuto conseguenze psicologiche a causa della pandemia e le famiglie fragili
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Il budget richiesto per la misura era di 50 milioni di euro ripartiti per due forme di supporto economico: un bonus avviamento (15 milioni di euro di finanziamento) e un bonus sostegno (35 milioni di euro)
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Il primo doveva essere un aiuto di 150 euro per persone maggiorenni a cui è stato diagnosticato un disturbo mentale e che non hanno avuto accesso ad altre agevolazioni in materia di salute mentale, senza limiti di reddito

Il secondo invece sarebbe stato vincolato all’Isee: 1.600 euro con Isee fino a 15.000 euro, 800 euro con Isee compreso tra i 15.000 e i 50.000 euro, 400 euro per le persone con redditi compresi tra i 50.000 e i 90.000 euro

“Non ce l’abbiamo fatta: l’emendamento per introdurre il ‘Bonus Salute Mentale’ non è arrivato in fondo e c’è una grande amarezza. Sapevamo che fosse difficile, che le risorse richieste fossero cospicue, ma non lo erano a caso”, ha commentato su Twitter la vicepresidente dei senatori del Pd, Caterina Biti, prima firmataria dell'emendamento insieme alla collega Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Sanità

“A chi si è dichiarato contrario al metodo dei ‘bonus’ e solo per quello - mi auguro! - si è fermato senza leggere cosa c’era scritto e senza provare a capire lo spirito con cui era nato quell’emendamento, possiamo solo dire che non sono i sostantivi che qualificano le misure e che è stato fatto un grave errore a non voler entrare nel merito delle proposte dei tanti gruppi parlamentari che ci hanno lavorato”, ha proseguito Biti

“A chi ha pensato che nell’emendamento ci fosse l’intento di sminuire i servizi territoriali - ha aggiunto Biti - ancora una volta diciamo che avrebbe potuto confrontarsi e capire che è esattamente il contrario, ma che fino a che non ci sarà un rafforzamento del pubblico in questo ambito dovremmo garantire almeno il primo passo a chi si trova in situazioni di malessere e disagio. Siamo sempre più convinti che investire ora nel sostegno a chi abbia necessità di risolvere le proprie fragilità sia una forma di prevenzione importante”

“Insieme a questo - ha concluso Biti - manteniamo la convinzione che facilitare l’accesso ai servizi psicologici sia anche un modo per abbattere lo stigma che ancora c’è sulla necessità di prendersi cura della salute mentale. Il nostro emendamento non bastava, certo, ma lo abbiamo sempre detto: era una luce accesa su un tema urgente per la vita degli italiani. Siamo amareggiati, certo, ma quello che è importante davvero resta tale e continueremo a lavorarci fino a che potremo”