
Prosegue la discussione sulle misure incluse nella Legge di Bilancio: tra i temi sul lavoro, anche i bonus edilizi. I partiti chiedono di rivedere dei requisiti, ma bisogna trovare anche le coperture

Il dibattito sulla Legge di Bilancio prosegue tra non poche difficoltà. Su molti temi i partiti sono ancora divisi e lo spazio di manovra per accogliere eventuali modifiche è limitato. Scadenze a parte, Ansa riferisce che per questo obiettivo c’è un budget di soli 600 milioni di euro per il 2022 e di 500 milioni per il 2023
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Proprio con l’obiettivo di fare chiarezza sulle risorse finanziarie, si sono riuniti ieri al Ministero dell’Economia i tre relatori della manovra Daniele Pesco (M5S), Vasco Errani (LeU) ed Erica Rivolta (Lega). Tra le varie misure, hanno esaminato anche i bonus edilizi
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Uno di questi è il Superbonus al 110%, la misura che consente di detrarre dall’Irpef il 110 percento delle spese sostenute per effettuare interventi di efficientamento energetico o di messa in sicurezza dell’edificio. Nel momento dell’approvazione del disegno di Legge di Bilancio, il governo aveva deliberato di estenderlo a giugno 2022 anche per le case monofamiliari, ma a determinate condizioni. Una di queste, era che il proprietario non avesse un Isee superiore a 25mila euro
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Questa soglia è stata a lungo considerata troppo bassa, e già nei giorni scorsi si erano diffuse delle indiscrezioni in base alle quali sarebbe stata alzata fino ad arrivare a 40mila euro
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Il Movimento 5 stelle ha avanzato un’altra proposta sulla quale sembrerebbero ora convergere anche le altre forze politiche: “L'estensione a tutto il 2022 del Superbonus 110% sulle case unifamiliari con previsione di un solo stato avanzamento lavori al 30 giugno 2022 e cancellazione dell'attuale previsione di un tetto Isee, del limite della prima casa e di una data di rilascio della certificazione di inizio lavori asseverata”
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Altra richiesta arrivata dai partiti era quella di rivedere il bonus facciate, che il governo aveva rinnovato anche per il 2022 ma rivendendo la percentuale della detrazione, che sarebbe scesa dal 90 al 60%

Il Pd chiede una proroga di sei mesi senza taglio dell’aliquota, per un costo stimato di 600 milioni di euro. Forza Italia, invece, pensa che un taglio ci debba essere ma punta su un’estensione che vada ben oltre il 2022

Dei bonus si parla anche in relazione alle misure anti-frode. Come riporta Il Sole 24 Ore, “l’obiettivo è quello di fissare alcune soglie sotto le quali non sarebbe richiesta l’asseverazione con l’obbligo di mettere in sicurezza le procedure in corso evitando così un’applicazione retroattiva delle norme”

La manovra deve essere approvata da Senato e Camera entro la fine dell’anno per non far scattare il cosiddetto esercizio provvisorio. Un rischio che il governo potrebbe evitare ponendo sul testo la fiducia

Oltre alle richieste dei partiti, il governo deve far fronte anche all'opposizione dei sindacati. Cgil e Uil considerano infatti la manovra insufficiente e hanno infatti indetto uno sciopero per il prossimo 16 dicembre. Dall'iniziativa si è sfilata la Cisl, che ha invece organizzato una manifestazione il 18 dicembre "per migliorare i contenuti della manovra senza incendiare i rapporti sociali ed industriali"