
Bonus edilizi, ecco chi ne usufruisce di più e quanto pesano sul bilancio dello Stato
La Corte dei Conti osserva che è aumentata la spesa per interventi di edilizia e risparmio energetico, ma non tutti i contribuenti usufruiscono delle detrazioni allo stesso modo. Inoltre, rivela quanto gli interventi pesano sulla finanza pubblica: “Si è passati dai 2 miliardi del 2009, ai 6,7 miliardi nel 2018 fino agli 8,3 miliardi stimati per il 2021"

La Manovra non è ancora stata approvata e c’è tempo per ulteriori modifiche, ma i bonus edilizi dovrebbero essere prorogati. Ci sono già delle novità: la detrazione per il bonus facciate, ad esempio, dovrebbe scendere dal 90 al 60%, mentre per il bonus del 110% dovrebbe essere fissata una soglia per le case unifamiliari
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Le modifiche sono un tentativo di diminuire il peso degli interventi, che il ministro dell’Economia Daniele Franco ha definito “molto costosi”. Con la manovra approvata lo scorso ottobre, il governo ha infatti stanziato per questi bonus “37 miliardi di euro, di cui 15 solo per il superbonus”
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L’aumento delle spese edilizie è evidenziato dalla Corte dei Conti, che nel suo rapporto sulla finanza pubblica evidenzia: “Si è passati dai 2 miliardi del 2009, ai 6,7 miliardi nel 2018 fino agli 8,3 miliardi stimati per il 2021". E ancora: “In termini di peso sulle principali detrazioni si è passati dal 3,2% del 2009 al 9,6% del 2018”
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Un trend simile riguarda anche la riqualificazione energetica. In questo caso, osserva la Corte dei Conti, “la crescita è stata dall’1,8% del 2009 (circa 1,1 miliardi di detrazioni) al 2,4% del 2018. La stima per il 2021 è in ulteriore forte espansione con 2,8 miliardi”
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Nel suo rapporto la Corte dei conti riferisce anche quanti contribuenti hanno usufruito delle detrazioni. Sono 10 milioni quelli che ne hanno approfittato per interventi di ristrutturazione e 2,7 milioni quelli che se ne sono serviti per la riqualificazione energetica
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L’analisi si basa sulla dichiarazione dei redditi e fa emergere anche un altro aspetto: la condizione sociale di questi contribuenti. “Il 60% dei proprietari più ricchi usufruisce di detrazioni per la ristrutturazione degli immobili, mentre questa quota scende al 9 per cento nella media della metà più povera della popolazione”, osserva la Corte dei Conti

E per il risparmio energetico? “Le ristrutturazioni [sono] utilizzate da poco meno di un quarto dei contribuenti più ricchi e da meno del 2 per cento degli appartenenti alla metà più povera in termini di reddito complessivo”, scrive la Corte dei Conti
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Secondo i giudici contabili, questa disparità nell’effettivo utilizzo delle detrazioni si deve a più fattori. Uno su tutti, “la difficoltà di accedere alle conoscenze necessarie per iniziare le pratiche di ristrutturazione e usufruire correttamente dei benefici”

La Corte dei Conti rileva tuttavia che “nel 2018, rispetto al 2009 è aumentata la spesa per il risparmio energetico in tutte le classi di età e di reddito”. L’incremento, in particolare, è stato significativo tra i contribuenti più anziani e nelle classi di reddito basse “grazie alla possibilità di cessione del credito introdotta a partire dal 2016”

In teoria, c'è ancora tempo per correggere le storture nell'accesso ai bonus. La Manovra deve infatti essere approvata definitivamente entro il 31 dicembre