
Ires, Irap e Irpef in scadenza per le imprese, 27 miliardi da versare entro il 30 novembre
Gli artigiani, i commercianti e i lavoratori autonomi, inoltre, dovranno pagare i propri contribuiti previdenziali all'Inps. Secondo la Cgia, non mancheranno casi in cui sarà difficile onorare i versamenti al fisco. E anche dicembre sarà un mese fiscalmente impegnativo

Lunedì 29 e martedì 30 novembre, due date cerchiate in rosso nel calendario degli imprenditori italiani, che saranno chiamati a rispettare la scadenza fiscale più onerosa dell'anno, quasi 27 miliardi di euro, complessivamente da versare tra il pagamento degli acconti Ires, Irap Irpef e dell'imposta sostitutiva in capo alle attività in regime forfettario. La stima è dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre
GUARDA IL VIDEO: Ecco le nuove aliquote Irpef e il taglio tasse sul lavoroEntro martedì 30 novembre, di fatto, lo Stato incasserà un importo che sfiora la dimensione economica della prossima manovra di bilancio, che vale circa 30 miliardi
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La scadenza economicamente più importante sarà quella dell'acconto Ires che, secondo le stime della Cgia, costerà alle imprese 12,2 miliardi di euro
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L'acconto Irap, invece, preleverà dalle aziende 6,8 miliardi, mentre l'acconto Irpef sarà poco meno di 6,7 miliardi. Una parte di quest'ultimo versamento sarà in capo ai soggetti Irpef non titolari di partita Iva
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Infine, dall'imposta sostitutiva in capo ai lavoratori autonomi in regime forfettario il fisco riceverà 1,2 miliardi, per un totale, appunto, di 26,9 miliardi di euro
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Gli artigiani, i commercianti e i lavoratori autonomi, inoltre, dovranno pagare i propri contribuiti previdenziali all'Inps

Secondo la Cgia, non mancheranno casi in cui sarà difficile onorare questa scadenza, e la mancanza di liquidità sta tornando ad essere un problema soprattutto per le piccole e micro imprese

L’ordinamento tributario, ricorda l’Ufficio studi della CGIA, impone al contribuente una sanzione dell’1% dell’importo da versare al fisco per ogni giorno di ritardo entro il 15esimo dalla scadenza. La percentuale sale al 15% se il pagamento viene effettuato entro il 90esimo giorno dalla scadenza. Per omesso pagamento o per versamento effettuato dopo 90 giorni dal termine previsto per legge, la sanzione sale al 30% dell’importo da versare all’erario

Indipendentemente dal ritardo, ricorda ancora la CGIA, sono altresì dovuti gli interessi legali pari allo 0,01 per cento dell’importo da pagare. Va ricordato che le sanzioni possono essere fortemente ridimensionate usufruendo dell’istituto del “ravvedimento operoso”, a condizione che si versi sia l’importo omesso che la sanzione (opportunamente ridotta) e gli interessi. Le riduzioni, ovviamente, diminuiscono con il passare del tempo di pagamento

Anche dicembre sarà un mese particolarmente impegnativo sul fronte fiscale per tanti imprenditori. Entro il 16 infatti le aziende dovranno versare i contributi previdenziali e assistenziali e le ritenute Irpef di dipendenti e collaboratori

Dovranno, inoltre, pagare l'acconto dell'imposta sostitutiva sui redditi da rivalutazione del Tfr, il saldo dell'Imu su capannoni, uffici, negozi e l'Iva di novembre, in caso di contribuenti mensili

Entro Natale, infine, le imprese dovranno liquidare anche le tredicesime ai propri dipendenti. Secondo la Cgia "non è da escludere che molti piccoli imprenditori a corto di denaro si troveranno in seria difficoltà a rispettare tutte queste scadenze così ravvicinate"