
Tassa sui rifiuti, aumento dell’1,5% nel 2021. In Campania l’importo più alto
Secondo l’Osservatorio dell’associazione Cittadinanzattiva, la Tari è arrivata a costare in media 312 euro alle famiglie italiane. Resta però ampio il divario tra Nord e Sud. Per i campani la tassa ammonta a 416 euro, mentre i veneti pagano meno di tutti: 232 euro. In Liguria l'incremento più alto rispetto al 2020: +10,3%

Nel 2021 la tassa sui rifiuti è arrivata a costare in media 312 euro alle famiglie italiane. Si tratta dell’1,5% in più rispetto al 2020. Lo rileva l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, un’associazione nata nel 1978 e presente sia in Italia che in Europa
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La Campania si conferma la regione con la spesa più alta. Qui la Tari ammonta a 416 euro. I veneti, invece, pagano meno di tutti: 232 euro
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Il Veneto è una delle regioni dove la Tari è diminuita. In altre dodici regioni, invece, la tassa dei rifiuti è salita. Secondo la onlus, nel 2021 gli incrementi più alti sono stati registrati in Calabria (+5,9%), Molise (+6,1%), Basilicata (+8,1%) e Liguria (+10,3%)

In generale, il costo della Tari è più basso al Nord, dove ammonta a 270 euro, e più alto al Sud, dove raggiunge i 353 euro. Al Centro, il costo si aggira intorno ai 313 euro
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L’importo della tassa è di 504 euro a Catania: la città dove i servizi di smaltimento sono più costosi, seppur stabili. Potenza, dove si paga “solo” 131 euro, è quella che offre i servizi di smaltimento più economici, ma ha registrato un aumento di 10 euro rispetto al 2020. Più di tutti, la Tari è però salita a Vibo Valentia: si è registrato un rincaro del 44,9%
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L’Osservatorio ha svolto la sua indagine in tutti i capoluoghi di provincia e ha preso come riferimento una famiglia tipo di 3 persone e una casa di proprietà di 100 metri quadrati
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Secondo Tiziana Toto, responsabile politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva, "soltanto il 10% dei capoluoghi di provincia applica la tariffa puntuale" - riferita alla reale produzione di rifiuti - "che incentiverebbe le famiglie a produrre meno rifiuti"

Oltre alla Tari, l’Osservatorio ha fatto anche il punto sulla raccolta differenziata sulla base del report ‘Rifiuti urbani 2020’ dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra). Ci sono alcune notizie positive

Nel 2019, la media nazionale di raccolta differenziata è salita del 3,1% rispetto all’anno precedente e si è attestata al 61,3%. Restano però forti differenze tra il Nord, arrivato al 69,6%, e il Sud, dove si aggira intorno a 50,6%. La Sicilia, che è maglia nera, non supera il 38,5%

Secondo Cittadinanzattiva, il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza può apportare notevoli miglioramenti sotto questo aspetto in quanto riserva "ben 2,10 miliardi di euro per migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti, e il paradigma dell'economia circolare". Un aiuto importante per sopperire alla mancanza di “un'adeguata rete di impianti di raccolta e trattamento"