
Allarme Natale, la carenza di materie prime spinge i prezzi, dagli alimenti all'energia
Microchip, batterie, rasoi e pannolini. Panettoni e altri generi alimentari. La carenza di materie prime, responsabile dell’aumento delle tariffe di luce e gas, comincia a produrre i suoi effetti anche sui prezzi dei prodotti di largo consumo. Il Codacons si dice preoccupato in vista delle festività e stima che le famiglie potrebbero spendere 99 milioni di euro in più rispetto al 2019. Operatori industriali e finanziari guardano con timore a un prolungamento dell’inflazione nel medio periodo. Cosa sta succedendo

Microchip, batterie, rasoi e pannolini. Ma anche panettoni e altri generi alimentari. La carenza di materie prime, già responsabile dell’aumento delle tariffe di luce e gas, comincia a produrre i suoi effetti anche sui prezzi dei prodotti di largo consumo. Il Codacons si dice preoccupato in vista del Natale (si stima che le famiglie potrebbero spendere fino a 99 milioni di euro in più rispetto al 2019) e operatori industriali e finanziari guardano con timore a un prolungamento dell’inflazione nel medio periodo. Ecco cosa sta succedendo
GUARDA IL VIDEO: Cosa se uccede se aumentano i tassi di interesse
I RINCARI - Gli aumenti più vistosi, finora, hanno riguardato il mercato di prodotti che contengono molte componenti elettroniche, come automobili e cellulari, ma i rincari stanno interessando ora un numero sempre più ampio di settori
Costo energia elettrica, allarme bolletta
Nelle ultime settimane anche i prezzi di metalli industriali come alluminio e zinco sono tornati a livelli alti, toccando cifre che non si raggiungevano dal 2007. In rialzo anche l’acciaio: +100% rispetto all’estate 2020

L’ALLARME NATALE DEL CODACONS - I consumatori lanciano l’allarme “caro Natale”. Secondo il Codacons, che ha realizzato uno studio per verificare come le tensioni nel settore energetico e delle materie prime potrebbero incidere sulle spese quotidiane delle famiglie, c’è la possibilità che le prossime festività costeranno agli italiani quasi 1,4 miliardi in più rispetto al 2019
Auto, perché è aumentato il prezzo del gas metano
Produttori e distributori del settore alimentare hanno parlato del rischio che i rincari su materie prime come farina, olio e burro potrebbero determinare un aumento anche nei prezzi al dettaglio di diversi prodotti trasformati. I produttori di panettoni, ad esempio, stimano un rincaro del 20% sui loro prodotti
Inflazione mai così forte dal 2008, pesa il caro energia
Tenendo conto di tale situazione e ipotizzando una stima prudenziale dei rincari, secondo il Codacons, solo per il tradizionale cenone e pranzo di Natale le famiglie si ritroverebbero a spendere circa 99 milioni di euro in più rispetto al 2019. La spesa sarebbe di 900 milioni per pesci carni e salumi (+2,5%), 430 per vino e bevande (+1,5%), 480 per ortaggi, frutta fresca e secca (+2,7%); 300 per pandori, panettoni e dolci lievitati (+10); 330 per pasta e pane (+10%)

LA QUESTIONE ENERGETICA - C’è poi la questione energetica. Il governo ha già promesso che lavorerà per calmierare l’aumento dei prezzi di luce e gas, con le tariffe di ottobre che hanno subito una crescita -rispettivamente- del 29,8% e del 14,4%

I CARBURANTI - Altro tema è quello del caro carburanti. La benzina oggi costa il 24,7% in più rispetto allo scorso anno, e il gasolio il 26,4% in più. Gli aumenti incidono sull'intero comparto dei trasporti e comportano anche il rialzo dei listini al dettaglio dei prodotti trasportati (in Italia circa l'85% della merce viaggia su gomma)

LE AZIENDE - Questa settimana, diverse grandi aziende mondiali nel comparto del largo consumo si sono riunite in una serie di conferenze per presentare i risultati del terzo trimestre dell’anno. Gli incontri hanno confermato i timori sull’aumento dei prezzi di diversi prodotti. La multinazionale americana Procter&Gamble, ad esempio, alzerà i prezzi di listino sia sui pannolini che su prodotti per la cura della pelle e sui rasoi

La concorrente olandese-britannica Unilever le fa eco, chiedendo un’appropriata azione di pricing, perché convinta che l’inflazione da costi resterà anche il prossimo anno

L’INFLAZIONE – Analisti, operatori industriali e finanziari guardano preoccupati alla situazione, chiedendosi quanto tempo impiegherà il forte rialzo dei prezzi delle materie prime a tradursi in un generalizzato aumento dell’inflazione, mettendo in dubbio la temporaneità di quanto sta succedendo. Il timore è che si sia solo all’inizio di una fase di generale rincaro dei prezzi

La presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde (in foto), è intervenuta sul tema, definendo l’inflazione in salita come “in gran parte transitoria”. Ha poi sottolineato come da Francoforte si stia riservando “molta attenzione” alle trattative salariali e ad altri potenziali effetti di secondo impatto che potrebbero far salire i prezzi in modo permanente

La mancata spinta sui salari tranquillizza - almeno temporaneamente - Bankitalia, che riconosce la crescita dell’inflazione anche in Italia ma si dice convinta che, in assenza di aumenti salariali e dei prezzi alla produzione, la situazione non dovrebbe estendersi al medio periodo