
Bonus piccoli investimenti, dai tablet agli arredi: regole e spese ammesse
L’agevolazione, introdotta nel 2020 e modificata con il decreto Sostegni bis, è stata ulteriormente chiarita da una circolare dell’Agenzia delle Entrate. Il credito d’imposta per i nuovi investimenti utili all’attività dell’impresa spetta anche per l’acquisto di beni strumentali di costo inferiore ad euro 516,46. Ammessi anche pc, smartphone e mobili da ufficio

Il credito d’imposta per investimenti utili all’attività d’impresa esiste ormai da molti mesi. Di recente, una circolare dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito alcuni punti, in particolare spiegando che l’agevolazione spetta anche per l’acquisto di beni strumentali di costo unitario fino a 516,46 euro, compresi smartphone, stampanti, tablet, pc e arredi d’ufficio
GUARDA IL VIDEO: Bonus Terme, il modulo di Federterme per il click day
La legge di Bilancio aveva riformulato la disciplina del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi materiali e immateriali destinati a strutture produttive localizzate nel territorio dello Stato. Altre modifiche sono state introdotte con il decreto Sostegni bis, che ha previsto la possibilità di utilizzo in compensazione in un’unica quota annuale anche dai soggetti con un volume di ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro
Bonus e agevolazioni: quali sono quelli da richiedere entro fine 2021
L’agevolazione, a partire dal novembre 2020, spetta per l’acquisto di beni strumentali che non esauriscono la loro utilità nell’esercizio in cui sono acquistati. Il credito d’imposta (6% o 10% a seconda del periodo in cui il bene è acquistato) si calcola sul costo sostenuto e può essere fruito in tre o cinque quote annuali, oppure in un’unica soluzione a seconda dei casi
Bonus smart working da 516 euro, ecco come funziona
Se il bene viene successivamente alienato a terzi o destinato a strutture produttive estere scatta il recupero del credito (ed il bonus viene ricalcolato escludendo il costo originario). Tra l’altro, tali costi sono integralmente deducibili dal reddito d’impresa (o di lavoro autonomo) nell’esercizio in cui sono acquistati se suscettibili di autonoma utilizzazione, oppure in più esercizi
Bonus pc e tablet da 500 euro: c'è tempo fino a ottobre per richiederlo
Sul tema della “autonoma utilizzazione” si può portare l’esempio di una tastiera di un computer. Non è possibile far rientrare in questo ambito di deducibilità il costo di acquisizione, anche se di valore inferiore alla soglia, perché si tratta di un bene utilizzabile solamente in presenza di un computer e quindi non può essere utilizzato in autonomia
Bonus 2021, otto incentivi per i prossimi mesi: dalla tv alle terme
Invece sull’aspetto delle conseguenze che derivano dalla vendita a titolo oneroso nei due anni successivi all'entrata in funzione dei beni, la legge di Bilancio prevede un meccanismo di recupero del credito d'imposta laddove il bene, una volta acquisito ed entrato in funzione, venga alienato a terzi o destinato a strutture produttive situate all'estero
.jpg?im=Resize,width=335)
In entrambi i casi il credito d'imposta è ricalcolato escludendo dall'originaria base di calcolo il relativo costo. Il meccanismo in questione si applica per tuti i beni che possono fruire del credito d'imposta, compresi quelli di costo unitario non superiore ad euro 516,46

A luglio 2021 la circolare 9/E dell’Agenzia delle Entrate ha fornito una panoramica della disciplina agevolativa. È stato chiarito che non è necessario un ammontare minimo di investimenti per accedere al credito di imposta, purché per beni connotati dal requisito della “strumentalità” rispetto all’attività (beni strumentali materiali e immateriali ammortizzabili di cui agli articoli 102, 102-bis e 103 del Tuir)

Siccome tra i beni materiali ammortizzabili citati dal Tuir figurano anche quelli di costo unitario non superiore a 516,46 euro (con deduzione integrale nell’esercizio di sostenimento, anche per esercenti arti e professioni), la circolare deduce che, ai fini agevolativi, tali beni sono ammissibili al credito d’imposta e concorrono alla sua determinazione, indipendentemente da quando il contribuente sceglie di dedurne il costo

Per questi beni, conclude la circolare, la fruizione resta disciplinata dai commi 1059 e 1059-bis: utilizzo in tre quote annuali di pari importo o in un’unica quota a seconda dei casi

La legge di Bilancio 2021 consente anche il cumulo del credito d’imposta con le altre agevolazioni, purché l’importo finale non superi il costo sostenuto